Attualità

Mps, sì all’aumento di capitale: un salto verso Mediobanca

di Cristiana Flaminio -


Un piccolo passo per Mps, un grande passo per il terzo polo bancario. L’assemblea degli azionisti, ieri pomeriggio, ha dato l’ok all’aumento di capitale che fungerà da base all’Ops su Mediobanca. La conta dei voti finali è schiacciante: l’86,48% dei presenti ha detto sì, contrario l’11,81%. In assemblea, a validare la consultazione, il quorum del 73,59% del capitale rappresentato. Ora le operazioni verso l’obiettivo del terzo polo bancario possono avanzare, benedette dalle parole del presidente Mps Nicola Maione che ha definito quello dell’approvazione dell’aumento di capitale come “un momento importante per chi ha creduto in noi”. A mettere il cappello sull’Ops, l’amministratore delegato Luigi Lovaglio che si è detto “orgogliosamente promotore” di “un’operazione innovativa, unica e non convenzionale” e ha ribadito che non c’è alcun rischio reputazionale poiché “riteniamo che abbia successo”. Ora se ne parla in estate quando, come ha riferito l’ad, “considerando tutte le autorizzazioni da definire entro giugno potrebbe partire a luglio”. La vicenda coinvolge anche un colosso come Generali da cui, secondo Lovaglio, arriverà “un contributo ai ricavi da una fonte diversa dal business bancario” anche se “la partita strategica la giochiamo sui business in cui siamo competenti”. Per ora, dunque, si guarda a Mediobanca e Banco Bpm passa sullo sfondo: “Mps è attualmente concentrata sull’Ops promossa sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca”, ha replicato per iscritto il management dell’istituto di credito senese a uno dei soci che chiedeva lumi sui rapporti con Bpm che, a sua volta, affronta l’Offerta pubblica di scambio presentata da Unicredit.


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