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“Tra Partecipazioni e Privatizzazioni”: a Roma il ritorno dello Stato protagonista nell’economia

di Redazione -


Lo Stato Torni Protagonista: Riflessioni e Prospettive da Palazzo FerrajoliTra Partecipazioni e Privatizzazioni, un confronto sul futuro economico dell’Italia

Roma, 15 aprile 2025 – Nell’elegante cornice di Palazzo Ferrajoli, cuore istituzionale della capitale, si è tenuta la conferenza dal titolo “Tra Partecipazioni e Privatizzazioni – Il ruolo delle società a partecipazione pubblica e gli effetti delle grandi dismissioni nell’attuale scenario politico nazionale e internazionale”. L’evento, parte del ciclo di incontri promosso dal Club della Colomba della Civiltà, emanazione del prestigioso Premio “Le Ragioni della Nuova Politica” istituito nel 1996 da “L’Alba del Terzo Millennio” di Sara Iannone, ha riportato al centro del dibattito un tema cruciale: il ruolo dello Stato nell’economia italiana.

A dare avvio ai lavori è stato Roberto Sommella, direttore di Milano Finanza, che ha svolto anche il ruolo di moderatore. Sommella ha sottolineato come l’Italia, nonostante le difficoltà, rimanga un “gigante economico” grazie al tessuto produttivo delle piccole e medie imprese, vero motore del Paese. Un sistema che però, ha avvertito, rischia di essere penalizzato dalle stringenti normative europee, in particolare nel campo della transizione green, dove la concorrenza cinese rischia di soffocare l’industria europea. “Non bastano i dazi al 100% per competere con la Cina – ha affermato – dobbiamo puntare sul nostro valore aggiunto”.

Non meno critico l’intervento dell’on. Paolo Cirino Pomicino, che ha denunciato le privatizzazioni degli anni ’90 come un errore strategico che ha depotenziato l’economia italiana. “Le privatizzazioni fatte alla carlona hanno impoverito l’Italia”, ha dichiarato, puntando il dito contro Romano Prodi e Mario Draghi, protagonisti dell’ondata di dismissioni, accusati di aver diffuso la falsa necessità del risanamento dei conti pubblici per giustificare le vendite. L’ex ministro ha lamentato la “finanziarizzazione dell’economia” e l’abbandono del primato della politica, invocando un ritorno alla presenza attiva dello Stato nei settori strategici per riequilibrare i rapporti di forza a livello globale.

Un segnale di inversione di tendenza, secondo Sommella, si intravede già in alcune recenti operazioni: dalla ri-nazionalizzazione parziale di TIM da parte della SIP, al controllo statale sull’ex Autostrade, fino all’interesse pubblico su Mediobanca e sulla gestione dell’Ilva. Ma è il Prof. Vincenzo Sanasi D’Arpe, Amministratore delegato di Consap, a delineare la visione più articolata e storicamente fondata del tema, ripercorrendo il ruolo dell’IRI e delle sue finanziarie di settore come modello di successo per lo sviluppo economico del Paese. “Serve una partnership pubblico-privato – ha sostenuto – ma con uno Stato forte, capace di agire non solo nei momenti di crisi, ma come guida strategica e promotore dello sviluppo industriale”.

Scettico sulle reali capacità dello Stato di difendere i propri interessi si è mostrato l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo S.p.A. “Le partecipate oggi sono S.p.A. come tutte le altre”, ha ammonito, lamentando che la golden power non sia sufficiente a garantire la tutela delle aziende strategiche italiane. Pontecorvo ha espresso preoccupazione per il futuro di Leonardo, che potrebbe presto finire sotto guida straniera, e ha ricordato l’importanza di aggregare le piccole imprese per consentire loro di sostenere le sfide dell’innovazione tecnologica, come nel caso dei supercomputer o delle produzioni ad alta complessità.

A chiudere la conferenza, la presidente Sara Iannone ha ribadito il messaggio emerso con forza dal dibattito: lo Stato deve tornare protagonista nell’economia italiana, in particolare nei settori strategici dove non solo può ma deve agire come garante dell’interesse nazionale.

La conferenza si è conclusa con un momento conviviale che ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale, tra cui il Prof. Eugenio Gaudio, Franco Massi, l’Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, Giovanni Calabrò, il Prof. Gianfranco Lizza, il Prefetto Fulvio Rocco, e molti altri.

Un appuntamento che ha offerto spunti concreti per ripensare il rapporto tra Stato ed economia in chiave moderna, alla luce delle sfide globali e delle necessità di un rilancio strutturale del sistema Italia.


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