Il Papa: “Portare la croce non al collo ma nel cuore”
Le condizioni mediche di Papa Francesco sono in via di miglioramento per cui, come da prassi, il Pontefice ha approfittato di questo periodo di convalescenza per tornare a farsi vedere in pubblico. A questo proposito Bergoglio, nella domenica in cui si celebrava il Giubileo del malato, è apparso in Piazza San Pietro al termine della Celebrazione eucaristica scaldando, con il suo saluto, gli animi dei numerosi pellegrini accorsi in Vaticano. Successivamente, giovedì scorso, un nuovo blitz a sorpresa: proprio a fine mattinata il Pontefice è arrivato nella Basilica di San Pietro, vestito con un poncho e i pantaloni neri da sacerdote, per vedere il risultato dei lavori di restauro. Lo stupore che ha accompagnato tale apparizione, nel vederlo senza l’abituale vestizione bianca tipica del pontefice, si potrebbe equiparare al sollievo che provano i tanti fedeli dopo i difficili giorni di degenza presso il Policlinico Gemelli di Roma. Ma non è finita qui: infatti, nonostante le iniziali reticenze dei suoi collaboratori vista l’attuale situazione precaria che non consentirebbe a Bergoglio di ricevere visite, si è tenuto ugualmente l’incontro con i Reali d’Inghilterra. Carlo III, insieme alla Regina Consorte, trovandosi in visita ufficiale in Italia per il loro ventesimo anniversario di matrimonio, sono riusciti ad incontrare il Pontefice in un colloquio privato. Non per ultima, la Domenica delle Palme. Anche per questa importante Celebrazione, che apre di fatto la Settimana Santa, Papa Bergoglio è apparso in piazza San Pietro per salutare le oltre 20 mila persone. Accompagnato dal suo infermiere personale, Massimiliano Strappetti, e da uno dei suoi segretari particolari, don Juan, dopo aver seguito la Celebrazione in televisione Papa Francesco è passato dalla Basilica di San Pietro, arrivando sul sagrato in carrozzella.
Con questa festa si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, prima della Passione, accolto dalla folla che lo acclama come Re agitando dei rami di ulivo presi dai campi. Il racconto dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme si trova in tutti i quattro Vangeli: quelli di Matteo e Marco riportano che la gente sventolava rami di alberi o fronde; Luca, invece, non ne fa menzione; mentre, nel Vangelo di Giovanni, si parla espressamente di palme. “Quanti cirenei portano la croce di Cristo! Li riconosciamo? Vediamo il Signore nei loro volti, straziati dalla guerra e dalla miseria? Davanti all’atroce ingiustizia del male, portare la croce di Cristo non è mai vano, anzi, è la maniera più concreta di condividere il suo amore salvifico”.
“La passione di Gesù diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è sconfortato. Fratelli, sorelle, per sperimentare questo grande miracolo della misericordia, scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore. Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso – ma è proprio un caso? – ci ha fatto incontrare. Prepariamoci alla Pasqua del Signore diventando cirenei gli uni per gli altri”. Lo scrive il Papa nell’omelia della messa delle Palme, letta dal cardinale Leonardo Sandri. Prosegue Bergoglio: “Sorelle e fratelli, vi ringrazio tanto per le vostre preghiere. In questo momento di debolezza fisica mi aiutano a sentire ancora di più la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio”.
“Anch’io prego per voi, e vi chiedo di affidare con me al Signore tutti i sofferenti, specialmente chi è colpito dalla guerra, dalla povertà o dai disastri naturali. In particolare, Dio accolga nella sua pace le vittime del crollo di un locale a Santo Domingo, e conforti i loro familiari”, prosegue il Pontefice.
Nel primo pomeriggio, un altro colpo di scena: Papa Francesco si è recato nella Basilica di Santa Maria Maggiore con un mazzo di rose bianche per pregare davanti all’immagine della Salus Populi Romani alla quale è particolarmente devoto.
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