Hot parade
Sale: Femministe vs trans. Viviamo un’epoca spensierata e bellissima. Altro che tempi interessanti, i nostri sono proprio anni felici, senza crucci. Lo scontro del secolo s’è consumato davanti a un’alta corte Uk: femministe contro trans sul concetto di donna. Chi è donna? Chi è femmina? Ci hanno provato in tanti a dirlo: poeti, letterati, genii di ogni tempo e di ogni luogo. Ci sono riusciti i giudici britannici che hanno stabilito che vale il sesso alla nascita dando ragione alle prime e facendo infuriare le altre. Già di parla di rivincita, pardon ricorsi. Che bello sarebbe se (davvero) la vita fosse un social dove tutti si arrabbiano, si appassionano, si preoccupano per cose di cui alla gente normale (evidentemente in ultraminoranza) non frega assolutamente il resto di nulla.
Stabile: Lautaro Martinez. Un bel gesto che ci fa far pace col calcio. Un signore va al ristorante, o meglio all’Osteria Din Don Dan di Milano, gestito dai ragazzi autistici. Mangia, beve, si diverte e fugge senza pagare il conto. Non è giusto, l’ennesimo furbetto che non pagherà nulla. Epperò ecco che si fa avanti El Toro che sgancia gli sghei saldando il dovuto. Non certo per colpire l’ingordo furbetto, ma per riconoscere la giusta mercede ai ragazzi che lavorano. Evviva.
Scende: Bou Konate. Urna amara per Bou Konate e la lista islamica a Monfalcone. Un fallimento politico di proporzioni spaventose che manco ai tempi della lista Monti. In città, il 33% dei residenti è di fede musulmana. Solo il 3% degli elettori ha votato Italia Plurale. La saggezza dell’Islam ha parlato: un’altra sorta di pseudo democrazia cristiana, pardon islamica, con Soumahoro al posto di De Gasperi? Anche no.
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