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di Redazione -

REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - SEPTEMBER 23: REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - SEPTEMBER 23: Nicolò Fagioli of Juventus in action during the Serie A TIM match between US Sassuolo and Juventus at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on September 23, 2023 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)


Sale: Nicolò Fagioli. “Ho già dato, lasciatemi stare”. Il succo del messaggio di Nicolò Fagioli è proprio questo: lui s’è sciroppato la squalifica, ha fatto ciò che doveva e mo’ torna in mezzo ai talk show che, per definizione, sono pur sempre l’epitome del luogo comune, della sciatteria, della moralisteria moralisteggiante, insomma, non proprio un posto in cui finire tritato. Se ha capito la grandissima stupidata fatta, dunque, anche lui forse un po’ di ragione ce l’ha. E proviamoci a lasciarlo stare. In fondo, sbagliare è umano: chi è senza peccato scagli la prima bolletta.

Stabile: Davide Lacerenza. Che fine. Davide Lacerenza, dopo aver sfracassato gli occhi sui social (e non solo) con champagne e altre viziose galanterie, mo’ campa di tisanelle e centrifughe. Lo ha detto in tv la compagna Clotilde che ha parlato della grande paura dopo il malore subito. Rassicurando un popolo che beato non ha più nemmeno bisogno di eroi ma soltanto del nuovo guitto social da innalzare prima e tumulare poi. Gli italiani ora sì che possono dormire tra sette guanciali e tre camomille.

Scende: Giulio Cesare. Alea iacta est. Là, dove pronunciò la frase che cambiò per sempre la storia dell’umanità (sì, sì altro che retorica), c’è chi vuole sradicarne la statua. Perché, alla città di Rimini, fu donata nell’ormai lontano 1933 da quel capocchione di Benito detto il Dvx. Oggi è in restauro ma c’è la copia. E l’Anpi non vuole manco quella. Che bella vita se questi sono i problemi…


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