Call center, oggi il tavolo al Ministero del Made in Italy sul telemarketing selvaggio. A convocarlo è stato direttamente il ministro Adolfo Urso che, già oggi, a Palazzo Piacentini a Roma incontrerà i rappresentanti del Garante per la protezione dei dati personali, dell’Agcom, dell’Agcm e della Fondazione Ugo Bordoni. L’obiettivo è semplice quanto ambizioso: spegnere l’aggressività invasiva delle chiamate e messaggi a ogni ora del giorno dei cittadini. In particolare, il Mimit si impone di “valutare ogni iniziativa utile a contrastare una pratica che continua a generare disagi ai cittadini e a danneggiare la reputazione degli operatori corretti del settore, nonché esaminare le iniziative in corso e le istanze emerse in sede parlamentare”. La questione è di fondamentale importanza perché, oltre al fastidio e ai pericoli annessi al telemarketing selvaggio, c’è la vicenda dei dati personali e la necessità di valutare se, fino a questo momento, le iniziative intraprese (su tutte il registro delle opposizioni) abbiano effettivamente funzionato o no. I dati, come insegna il boom digitale, rappresentano un’autentica ricchezza. Ma si tratta pur sempre di informazioni di natura personale dei cittadini che chiedono sempre più spesso di vedere la propria privacy tutelata. Sulla vicenda i consumatori del Codacons sono intervenuti riferendo che le pratiche scorrette, che negli anni passati sono state in diversi casi segnalate e punite duramente dalle autorità di settore, continuano nonostante tutto al punto da evocare l’immagine degli “utenti perseguitati” dai call center.