Esteri

Vance: “Non ci serve Europa vassallo degli Usa”

di Giovanni Vasso -


Jd Vance bacchetta l’Europa e deplora la “scelta” del Vecchio continente di farsi “vassallo permanente” degli Usa in “termini di sicurezza”. Il vicepresidente americano ha parlato in un’intervista rilasciata ai britannici di UnHerd. La premessa è la solita, quella che fa da preludio alle altrettanto prevedibili critiche spietate a Bruxelles: “Amo l’Europa”. E quindi attacca: “Non è un bene per l’Europa – ha tuonato Vance – essere vassallo permanente degli Usa in termini di sicurezza”. Facile capire, però, che dietro le parole del vicepresidente americano ci sia la volontà di spingere Bruxelles a investire (ancora) di più per le spese militari: “La maggior parte delle nazioni europee non ha forze armate in grado di garantire una difesa ragionevole, non voglio che gli europei facciano tutto quello che gli dicono gli americani. Non credo sia nel loro interesse, e non credo sia nemmeno nel nostro. Tutta l’infrastruttura di sicurezza europea, sin dalla mia nascita, è stata sovvenzionata dagli Stati Uniti”. Se l’Europa fosse stata meno dipendente, e “servile” rispetto agli Usa, per il vicepresidente americano, forse, si sarebbe potuto persino evitare il disastro dell’invasione dell’Iraq nel 2003. Le critiche di Vance, però, si estendono anche ad altri punti, scottanti, del dibattito pubblico: “Le popolazioni europee continuano a invocare politiche economiche e migratorie più sensate, e i leader europei continuano a partecipare a queste elezioni e continuano a offrire ai popoli europei l’opposto di ciò per cui sembrano aver votato”. Insomma, una critica spietata alle attuali classi dirigenti Ue, che fa più male ancora se si considerano i recenti casi politici che hanno scosso Romania e Francia.


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