La Linea di difesa invisibile: l’esercito contro il virus che minaccia gli allevamenti d’Europa
TRIESTE – È silenziosa ma inarrestabile l’azione che da 48 ore vede impegnate le Forze Armate italiane lungo il confine con la Slovenia. Su incarico diretto del Ministero della Difesa, l’Esercito ha avviato un’operazione di sanificazione continua ai valichi internazionali di Sant’Andrea (Gorizia) e Fernetti (Monrupino), punti di passaggio strategici tra Italia e Slovenia.
Nel mirino dei controlli ci sono esclusivamente mezzi adibiti al trasporto di ovini e suini, potenziali vettori di focolai di afta epizootica, la malattia virale altamente contagiosa che, negli ultimi giorni, ha colpito con violenza l’Ungheria e la Slovacchia, estendendo la sua ombra su tutto il continente europeo.
Coordinati dal Comando delle Forze Operative Nord di Padova, i nuclei specializzati dell’esercito operano 24 ore su 24, garantendo una barriera preventiva a protezione del territorio nazionale e del settore zootecnico italiano. “L’attività di controllo e sanificazione si concentra su ogni veicolo in entrata – si legge nella nota ufficiale – con l’obiettivo di interrompere qualsiasi possibile catena di contagio”.
Secondo il Ministero della Salute, l’afta epizootica è una delle cinque malattie animali più temute e soggette a misure immediate di contenimento ed eradicazione in tutta l’Unione Europea. Colpisce tutti gli ungulati domestici e selvatici, provocando vesciche dolorose su bocca, mammelle e arti. Basti pensare che ne sono vulnerabili non solo bovini, ma anche cervi, elefanti, antilopi e camelidi.
In un’Europa che si scopre fragile di fronte alla rapida diffusione del virus, l’Italia si schiera con fermezza e tempestività. Una guerra silenziosa, combattuta con pompe, tute protettive e agenti sanificanti: armi invisibili per difendere ciò che di più concreto nutre il Paese.
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