La Russia vuole la testa di Kallas: “Va processata”
La Russia attacca Kaja Kallas e chiede che l’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri venga rimosso dal suo incarico e processata da una corte internazionale. Al presidente della Duma, il parlamento russo, Vyacheslav Volodin, non sono andate giù le parole della stessa Kallas che avrebbe invitato i Paesi Ue e quelli candidati all’adesione a non farsi nemmeno vedere in Russia per le celebrazioni legate all’80esimo anniversario dalla fine della Seconda guerra mondiale. Un momento storico che, per Mosca, è fondamentale quasi costitutivo: non a caso, dai tempi di Stalin, quando ci si riferisce all’ultimo conflitto mondiale si utilizza l’espressione Grande guerra patriottica. Per Volodin quello di Kallas è stato “un ultimatum” e ha rappresentato “un gesto irrispettoso verso coloro che hanno sacrificato la propria vita per salvare il mondo dal fascismo”. Ma non solo perché il presidente della Duma ha voluto rimarcare l’apporto, decisivo, dell’allora Unione sovietica alla vittoria finale: “Un mondo salvato dal popolo multinazionale sovietico, con 27 milioni di vite spezzate, e dai Paesi della coalizione antifascista come Stati Uniti e Regno Unito, che hanno perso oltre 800 mila persone, non deve mai dimenticare”. Pertanto, ricordando che in Russia vigono leggi “contro la riabilitazione del nazismo” ha parlato della necessità di “difendere i caduti” e della possibilità di processare la stessa Kallas. Che, nei giorni scorsi, aveva intimato ai Paesi balcanici (Serbia in testa) di non farsi vedere a Mosca: “Ciò che è stato discusso e affermato molto chiaramente da diversi Stati membri è che qualsiasi partecipazione alle parate del 9 maggio o alle celebrazioni a Mosca non sarà presa alla leggera da parte europea, considerando che la Russia sta davvero conducendo una guerra su vasta scala in Europa”.
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