Inferno in galleria, autista trentino salva 15 persone
Panico nel Bleggio sulla Ss del Caffaro. L’autista trentino 47enne di Condino mette in salvo come un eroe
Scene da ultimo minuto, l’autista Graziano Rosa (nella foto) come in un film si trasforma in un eroe per caso in un sabato di aprile sulla statale del Caffaro, nelle Giudicarie esteriori, in Trentino. Grazie al sangue freddo salva dall’inferno di fiamme e fumo nella galleria Balandin, lunga un paio di chilometri tra Ponte Arche e il Bleggio, trasformata in un girone dantesco, gli occupanti di due auto, una delle quali alimentata a gpl e rischiava di esplodere, che si erano scontrate, dopo avere messo in sicurezza la decina utenti che trasportava sulla corriera Mercedes Integro della “Trentino Trasporti”, coinvolti in una potenziale tragedia per l’imprudenza altrui. “Ero partito da Trento ed ero diretto a Tione – racconta il 47enne autista che vive a Condino, Comune di Borgo Chiese – quando entrando nella lunga galleria un paio di automobilisti in uscita mi hanno fatto i fari. Erano le 10.30. Ho intuito che ci fosse qualcosa, forse un incidente, ed ho rallentato. In effetti ho visto dopo una curva che davanti a me, a circa 200 metri, c’ era lo scontro tra auto. Per prima cosa ho accostato il pullman vicino all’uscita di sicurezza, ho detto ai passeggeri di stare calmi, e mi sono diretto verso il luogo dello schianto”. Sono momenti di apprensione, alimentati dal luogo chiuso, ancorché illuminato. Non appena Rosa, che lavora da nove anni per l’azienda di trasporto pubblico della provincia autonoma, si avvicina vede due persone sdraiate sull’asfalto, erano le occupanti della Bmw alimentata a gpl, chiaramente ferite perché non riuscivano a muoversi, e altre cinque persone che chiedevano aiuto e che erano bloccate perché la Bmw aveva cominciato a bruciare e sprigionava fumo acre e nauseabondo. I cinque non potevano muoversi perché da una parte c’era l’auto in fiamme e dall’altra un muro di fumo. “Ho dovuto accendere la luce del telefonino perché non si vedeva già più nulla. Mi chiedevano aiuto – prosegue Rosa – e l’unica maniera era di usare l’estintore. Sono corso nel pullman a prenderlo. Il fumo aumentava d’intensità e mi stavo preoccupando. Per prima cosa, avendo parcheggiata la corriera vicina all’uscita di sicurezza, ho fatto scendere gli utenti e, superata la porta, hanno raggiunto la pista ciclabile adiacente alla galleria. Ho chiamato il 112, ma i passeggeri l’avevano già fatto. Con l’estintore ho aiutato i cinque occupanti della Kia, bloccati dal fumo, ad allontanarsi, ho provato anche a spegnere le fiamme nella Bmw. Pensavo di esserci riuscito, ma c’è stato il ritorno di fiamma ed a quel punto è stato impossibile”. Il tunnel cominciava a saturarsi di fumo acre e i copertoni delle ruote della Bmw esplosi rendevano l’aria irrespirabile. “Dopo avere aiutato i primi cinque ad allontanarsi, ho dato una mano ai due feriti – spiega Graziano -. Avevo esaurito l’estintore e sono corso a prelevare quello situato all’interno della galleria. Con una scarpata ho infranto il vetro e sono tornato sul luogo del rogo a salvaguardia dei due feriti immobili. Subito dopo è arrivato un automobilista che mi ha aiutato ad evacuare due passeggeri. Nel frattempo ho sentito le prime sirene in lontananza. Erano i pompieri, devo dire che la macchina dei soccorsi è stata celere. Erano tutti salvi. Ho fatto il mio dovere, quello che qualsiasi cittadino coscienzioso deve fare in una situazione analoga per aiutare chi è in difficoltà. Non mi sono fatto prendere dalla concitazione ed ho gestito le mie emozioni pur in un frangente obiettivamente complicato”. I vertici della “Trentino Trasporti” si sono complimentati per la professionalità di Graziano Rosa e in tanti sui social hanno voluto esprimere il loro apprezzamento per la tempestività dell’intervento dell’autista di Borgo Chiese, che ha permesso di salvare alcune persone in grave difficoltà. La gestione di un incendio in un tunnel è davvero complicata. “Quando mi sono accorto che la Bmw era alimentata a gpl mi sono preoccupato – sottolinea Graziano -, ma in quei frangenti non ti rendi conto, ho cercato di fare di tutto per salvaguardare l’incolumità dei passeggeri delle due auto, oltre che mettere in sicurezza gli utenti di cui avevo la responsabilità. Sono contento che sia andato tutto bene. Se è vero che quando sono tornato a casa non ho detto nulla ai miei cari? Sì, quando sono rientrato a Condino, nel tardo pomeriggio di sabato, non ho raccontato nulla ai miei genitori per non impressionarli. Soprattutto mia madre. Il giorno dopo l’hanno letto sul giornale e c’è stato il tam tam delle telefonate. Ripeto, ho fatto solo il mio dovere”.
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