Missione di Giorgia Meloni in Usa, l’attenzione dell’Ue
C’è grande attesa per la missione di Giorgia Meloni a Washington, dove la presidente del Consiglio dopodomani incontrerà Donald Trump alla Casa Bianca. Un bilaterale nel corso del quale sarà centrale il dossier relativo ai dazi e che vedrà la premier rappresentare ufficialmente l’Italia ma ufficiosamente anche l’Unione europea. La strategia attendista del governo italiano e l’invito alla prudenza rispetto all’avvio di una guerra commerciale senza esclusione di colpi che avrebbe effetti economici e finanziari imprevedibili, sembra infatti aver pagato e potrebbe portare i primi frutti già a seguito dell’incontro di giovedì. Non a caso dalla Commissione europea si fa sapere che benché “la competenza a negoziare gli accordi commerciali spetta all’Ue”, come già detto da Ursula von der Leyen, “qualsiasi contatto con gli Stati Uniti è ben accetto”. Al punto che le interlocuzioni sull’asse Roma-Bruxelles negli ultimi giorni sono state decisamente assidue, proprio in virtù del fatto che la visita di Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti “è molto gradita e strettamente coordinata” con i vertici delle istituzioni comunitarie. Parole che dal centrodestra vengono interpretate come la conferma di un ritrovato protagonismo italiano nella compagine europea. Da qui i diversi inviti alle opposizioni, che hanno avuto molto da ridire sulla linea prudente del governo rispetto ai primi annunci dei dazi americani, spingendosi fino a esortare la premier a fare una scelta “tra Trump e l’Ue”, a chiudere la fase delle polemiche e a sostenere quella che è una missione per il bene del Paese e di tutta Europa. A rivendicare il successo dell’equilibrato approccio italiano, che oltreoceano sembra quantomeno apprezzato, è poi il vicepremier Matteo Salvini che ha ricordato come il governo abbia “sempre tenuto la linea del buon senso, non inseguendo gli ultrà di Parigi e Bruxelles che parlano di bazooka, controdazi e guerre commerciali”, strategia che ha favorito il confronto e il dialogo tra Usa ed Ue. Dello stesso avviso anche l’altro vicepremier, Antonio Tajani, pronto a rimarcare, innanzitutto, come la missione sia nata per un’iniziativa americana e non viceversa, ma anche il contributo che dall’Italia può giungere all’intera Europa, tanto che a “Bruxelles c’è attesa per la visita del nostro presidente del Consiglio”. Di fatto la missione non si annuncia per nulla facile e il risultato è tutt’altro che scontato, ma non c’è dubbio che l’appuntamento, almeno finora, sia il primo e solo incontro in programma tra l’amministrazione Usa e un leader europeo su una questione che riguarda l’economia globale.
Torna alle notizie in home