Stop ai dazi: volano le Borse, romba Milano ma rallenta Wall Street
epa11706141 A sign for Wall Street outside of the New York Stock Exchange in New York, New York, USA, 06 November 2024. The Dow Jones Industrial Average as well as other market indicators were up today by as much as 3% following news of Donald J. Trump winning the US presidential election overnight. EPA/JUSTIN LANE
Trump sospende i dazi, le Borse schizzano verso l’alto. L’annuncio del presidente Usa, che ieri ha scelto di imporre uno stop per 90 giorni alle tariffe a tutti i Paesi tranne che alla Cina, ha avuto un effetto che definire tonificante è ancora poco. A Wall Street, il Dow Jones ha recuperato 7,87 punti mentre il Nasdaq è letteralmente volato: +12,16%. Dopo l’America è toccato all’Asia. Dove le contrattazioni impazzano, a dire poco. In apertura, Taiwan ha guadagnato il 9,2% e persino a Hong Kong l’effetto benefico s’è fatto sentire innalzando gli affari del 2,69%. Boom anche a Tokyo: la borsa giapponese ha aperto guadagnando il 3,8% e a metà mattinata ha già superato l’8 per cento. Si prospetta una bella giornata anche per le borse europee. La pausa nei dazi ha spinto in alto i mercati in tutto il mondo ma, ancora più che lo stop di tre mesi ai dazi, a tonificare i mercati ci sono state le dichiarazioni dello stesso Trump che si è detto disponibile a trattare con tutti. Cina compresa. Inizialmente, i dazi imposti a Pechino ieri sera sarebbero stati nella misura del 125%. Per rispondere ai controdazi di Pechino che avevano portato le tariffe all’84% sul made in Usa. Poi la decisione della Casa Bianca di soprassedere all’ennesimo aumento dando, così, un segnale di apertura. Corroborato dalle stesse parole di Trump secondo cui “la Cina vuole trattare” ma il Dragone “non saprebbe come fare”. Apertura, da parte del presidente Usa, anche all’Unione europea. Per l’inquilino della Casa Bianca l’accordo potrebbe arrivare. Magari presto. Tutto sta nella buona volontà delle parti. L’unica certezza, però, è che le tariffe su acciaio e alluminio resteranno. Intanto lo stop ai dazi ha già avuto un primo, ottimo, risultato: far rifiatare le Borse che adesso si preparano a recuperare tutto il terreno perduto in questi giorni. Milano ha aperto le contrattazioni in timidissimo rialzo: +0,19% salvo poi iniziare a raggranellare recuperi che hanno portato gli aumenti, finora, a sfiorare l’8% (+7,9%). Era dai tempi del Covid, raccontano gli analisti, che non si assisteva a un rimbalzo così rumoroso. In Germania, si festeggia forte: Francoforte sale del 7,5%. La Francia si sta rialzando: le quotazioni a Parigi salgono del 6,2% e Londra ha ripreso slancio segnando, finora, un aumento nelle contrattazioni del 4,7%.
L’euforia milanese si è fermata a un pur lusinghiero +6,23%. Solidità anche per Parigi (+5,04%), Londra (+4,23%) e Francoforte (+5,3%). A Wall Street, invece, le cose non vanno per il verso giusto. Gli indici sono in calo ma la “colpa” è da riferire ai dati sull’inflazione americana che non sono buoni. E, poiché non sono rassicuranti e si teme la continuazione della politica di rigore monetario da parte della Fed, si scatenano le vendite e i ribassi.
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