Milei vicino al tracollo: alla Camera il via a una commissione d’inchiesta sulla $Libra
Javier e Karina Milei
Perde la presa nel Paese e nel Parlamento il presidente argentino Javier Milei. Il 60% dei suoi connazionali è arrivato a esprimergli sfiducia nei sondaggi, la Camera dei deputati ha approvato, con un netto voto, la creazione di una commissione d’inchiesta sul clamoroso scandalo del token $Libra che Milei ha promosso e che ha generato perdite stimate tra 100 e 250 milioni di dollari, un flop gigantesco della criptovaluta arrivato a interessare perfino la Corte Suprema di New York ove un gruppo di investitori rimasto coinvolto nell’operazione ha presentato una class action.
Milei nega ogni collegamento diretto con $Libra ma le indagini sugli asset e sulle relazioni con i promotori del token potrebbero determinare ulteriori sviluppi fin dalle prossime settimane, sgretolando la sua personale credibilità e quella internazionale dell’Argentina, con il rischio concreto di ricadute sull’accesso ai mercati finanziari globali.
I retroscena dell’operazione ipotizzano un presunto schema pump-and-dump e una frode azionaria che aveva l’obiettivo di manipolare il mercato, con la società Kelsier Ventures (ne è ceo Hayden Davis) accusata di aver orchestrato il crollo dopo il picco iniziale. E messaggi attribuiti a Davis prefigurano un giro vorticoso di pagamenti illeciti, affermando che avrebbe inviato denaro alla sorella del presidente per influenzare Milei (“Mando dollari a sua sorella e lui firma tutto quello che dico”), con Karina, capo di gabinetto del presidente, che è indagata per presunti pagamenti illeciti e traffico di influenza. All’opera, la giudice Sandra Arroyo Salgado che indaga sugli asset di Milei e sui suoi spostamenti durante lo scandalo, mentre la giudice María Servini de Cubría esamina il ruolo di Karina.
Intanto, Milei perde colpi pure in Senato ove sono state respinte due nomine da lui proposte per la Corte Suprema, indicando Ariel Lijo e Manuel García-Mansilla: dietro l’angolo l’orizzonte di un isolamento politico.
Ora, la Camera che sceglie la strada di indagini parlamentarti sullo scandalo: chiamati a testimoniare il Capo di Stato Maggiore, Guillermo Francos; il ministro dell’Economia, Luis Caputo; il ministro della Giustizia, Mariano Nae Libarona, il capo della Commissione Nazionale dei Titoli, Roberto Silva.
Il membro del Congresso Pablo Juliano, di “Democrazia per sempre”, ha affermato alla Camera che “è giunto il momento per il Congresso di verificare se c’è un danno per l’Argentina: abbiamo un impegno per la verità”.
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