Esteri

Ucraina, il rappresentante russo all’Onu denuncia l’attività dei sabotatori della pace

di Ernesto Ferrante -


L’esercito russo ha abbattuto 158 droni dell’Ucraina durante la notte. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca. “Fra le 20 (ora di Mosca) di ieri e le 6 del mattino, i sistemi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 158 velivoli senza pilota ucraini”, ha precisato il dipartimento, aggiungendo che il maggior numero di droni, 67, è stato distrutto nel territorio di Krasnodar.

I diplomatici europei e britannici presso le Nazioni Unite stanno cercando di ostacolare i negoziati tra Mosca e Washington. A scriverlo su Telegram è stato il primo vice rappresentante permanente della Russia all’Onu Dmitry Polyansky.

Ieri, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione sulla crisi ucraina, richiesta dai Paesi occidentali, dopo che le forze armate russe hanno colpito il luogo di un incontro tra gli ufficiali ucraini e i comandanti delle forze armate ucraine e gli istruttori occidentali in un ristorante a Krivoy Rog.

Duro l’affondo di Polyansky: “È stato sorprendente come gli inglesi e l’Ue abbiano immediatamente cambiato le carte in tavola. Il ‘partito della guerra’ anglo-Ue sta cercando di ostacolare i negoziati di pace russo-americani”.

Le parole del funzionario russo ricalcano quanto affermato dal ministro degli Esteri Sergey Lavrov in un’intervista alla Tass. L’Europa, secondo Lavrov, “sta ancora una volta dimostrando il suo atteggiamento ostile nei confronti della Russia, ma tutte le precedenti tragedie globali sono iniziate con le azioni aggressive dell’Europa”.

“Stiamo assistendo a un’altra ondata di ostilità dell’Europa verso il nostro Paese – ha spiegato – Tutte le tragedie globali iniziarono con le azioni aggressive dell’Europa: guerre napoleoniche, Prima Guerra Mondiale, e Seconda Guerra Mondiale”.

“Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’Europa si è indebolita, gli americani sono diventati i leader del cosiddetto mondo libero, e poi sono stati loro a dare inizio alla maggior parte dei conflitti sul pianeta. E prima di allora, tutte le tragedie hanno avuto origine in Europa”, ha concluso il capo della diplomazia russa.

Il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha ha annunciato su X di aver convocato l’incaricato d’affari di Pechino a Kiev dopo la cattura nel Donetsk di due cittadini cinesi che, come ha sottolineato Zelensky su Telegram, stavano combattendo al fianco dei russi.

“Condanniamo fermamente il coinvolgimento da parte della Russia di cittadini cinesi nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, così come la loro partecipazione al combattimento contro le forze ucraine. Abbiamo convocato l’incaricato d’affari cinese in Ucraina presso il ministero degli Esteri per condannare questo fatto e chiedere spiegazioni”, ha fatto sapere Sybiha.

Per il ministro degli Esteri ucraino, “i cittadini cinesi che combattono come parte dell’esercito di invasione russo in Ucraina mettono in discussione la posizione dichiarata della Cina per la pace e indeboliscono la credibilità di Pechino come membro permanente responsabile del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite’”.

Gli Stati Uniti hanno definito “inquietante” che due cittadini cinesi siano stati sorpresi a combattere contro l’Ucraina, sostenendo che ciò dimostra il livello di sostegno della Cina alla Russia. “È inquietante che soldati cinesi siano stati catturati. La Cina è uno dei maggiori facilitatori della Russia nella guerra in Ucraina”, ha dichiarato alla stampa la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce.

La Cina ha respinto come “assolutamente senza fondamento” le accuse di Volodymyr Zelensky riguardo alla partecipazione di “molti” soldati cinesi al fianco delle forze russe in Ucraina.

“La posizione della parte cinese sulla questione della crisi in Ucraina è chiara e inequivocabile, ed ha ottenuto un’ampia approvazione da parte della comunità internazionale”, ha ribadito il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian.

Gli Usa ritireranno truppe ed equipaggiamento da Jasionka, base militare nel sudest della Polonia, diventata un hub per i trasferimenti delle armi occidentali nella vicina Ucraina.

“Dopo tre anni a Jasionka questa è un’opportunità per dare le giuste dimensioni alla nostra presenza”, ha detto Christopher Donahue, il generale alla guida del comando dell’esercito Usa per Europa e Africa, spiegando che la mossa permetterà di risparmiare “decine di milioni di dollari”, stando a quanto riportato da Politico.

“I compiti in precedenza svolti dalle forze americane a Jasionka ora saranno svolti da altri alleati”, ha reso noto il ministro della Difesa polacco, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, assicurando, in un post su X, che “le truppe americane rimarranno in Polonia ma dispiegate in altre postazioni”.


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