Aiutati che l’Ue ti aiuta (di Stato): la Germania, ancora una volta, è stato il Paese dell’Unione che ha fornito il maggior quantitativo di supporto alle sue imprese e, più in generale alla sua economia. Dopo Berlino, ecco Parigi. L’asse franco-tedesco guida (anche) la classifica degli aiuti di Stato Ue. Al terzo posto ci siamo noi. Ma la sproporzione, oltre che nelle cifre è (pure) nel trend. Ieri la Commissione europea ha pubblicato lo State Aid Scoreboard 2024 che si riferisce alle spese per il 2023. In tutto, i Ventisette hanno speso, complessivamente, qualcosa come 186,78 miliardi di euro in aiuti di Stato per un valore ritenuto pari all’1,09 per cento del Pil complessivo dell’Ue registrato nel 2023. Di questo fiume di denaro, addirittura il 73 per cento non è stato utilizzato né per fronteggiare la crisi energetica esplosa insieme al conflitto tra Russia e Ucraina, né per gli ultimi colpi di coda del Covid e nemmeno per promuovere la transizione green dell’economia. Ma l’utilizzo, come riportano gli analisti Ue, è stato imputato per “misure non di crisi”. In questo campo, la regina d’Europa è stata la Francia che, a fronte di una spesa totale stimata in 36,43 miliardi, ne ha destinati appena 1,6 alle misure legate al Tctf, il Temporary Crisis Transition Framework: appena il 4%. Gli altri “large spenders”, ossia i Paesi che più degli altri hanno approfittato degli aiuti di Stato, non hanno raggiunto una sproporzione così marcata. A cominciare dalla Germania, che ha destinato alle misure Tctf il 27% del budget complessivo, così come ha fatto la Spagna. Meglio la Polonia, con il 30% virtuosa l’Italia che ha destinato alle misure del Temporary Framework il 35% dell’importo complessivo. La sproporzione, però, è (anche) in termini reali o, se preferite, nel valore delle misure che Bruxelles ha classificato come aiuti di Stato e che sono state poste in essere dai Paesi membri nel 2023. Berlino ha investito poco meno di 50,6 miliardi e, da sola, la Germania ha impegnato il 27,1% dell’intera somma che tutti e 27 i Paesi dell’eurozona hanno destinato agli aiuti di Stato. Dietro, molto dietro, la Francia di Macron che ha speso, appunto, 36,43 miliardi (pari al 19,5% dell’ammontare complessivo). Poi c’è l’Italia che ha investito 21,6 miliardi (11,6%). Meno della metà di quanto abbia fatto Berlino. Che, in termini di aiuti di Stato, rimane sempre lo standard. Secondo le elaborazioni analitiche, la Germania, dal 2013 al 2019 ha quasi triplicato sussidi e sovvenzioni alle sue imprese (+274%). Solo la Lituania (+232%) può competere. La tanto vituperata e criticata Italia li ha aumentati “solo” del 116%, meno di quanto abbiano fatto Slovacchia (+188%) e Croazia (+165%) e più dell’Estonia (102%). In controtendenza, nel periodo, una pattuglia di falchi frugali e gli sciagurati balcanici: la Lettonia di Dombrovskis li ha dimezzati (-50%), in Bulgaria sono calati di un terzo (-33%), in Grecia sono crollati di un quarto (-24%), giù di un quinto in Slovenia (-21%), a seguire Finlandia a Cipro (-18%), la tigre celtica (grazie alla tassazione favorevole imposta alle multinazionali) irlandese (-11%). Infine c’è l’Austria dove il calo è stato solo nell’ordine del 3%. Dal 2020 in poi, con l’insorgere del Covid prima e con la guerra tra Russia e Ucraina poi, il banco è (parzialmente) saltato. C’è però da sottolineare come gli esperti analisti dell’Ue hanno ribadito che dal 2013 al 2019 l’ammontare complessivo degli aiutini, in assenza di crisi anche solo paragonabili a quelle che hanno investito il Vecchio continente e il mondo intero negli anni successivi, era addirittura raddoppiato passando dai 78.44 miliardi del 2013 versus ai 153.34 miliardi spesi 2019.
I dati riferiti al 2023, e pubblicati ieri nel report 2024, confermano però che in testa a tutti, Covid o no, c’è sempre la Germania. Che, nel 2022, aveva da sola investito sulla sua economia il 54% dell’intero ammontare degli aiuti di Stato concessi nell’Ue per una cifra pari a 42,38 miliardi di euro. Maggiore la “fetta”, minore, ma pur sempre notevolissima, la portata del fiume di soldi. All’Italia, nel 2022, andò peggio: 12,1 miliardi per il 15% complessivo. L’Italia, però, un primato ce l’ha. È stato il Paese Ue che ha concesso, nel 2020 e negli anni a seguire, più aiuti di Stato per contrastare la crisi pandemica. In termini nominali, Roma ha erogato più aiuti pari a 323,29 miliardi circa il 28% del totale. Di questi, il 57% (pari a 185,14 miliardi) nel 2020, il 29% (92,90 mld) nel 2021, il 14% (43,99 mld) nel 2022 e meno dell’1% (1,96 mld) nel 2023. Dopo l’Italia viene, ovviamente, la Germania, che ha fornito aiuti di Stato legati alla pandemia per 278,68 mld.