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Costa Concordia, oggi l’udienza sulla semilibertà per Schettino

di Claudia Mari -

epa04694725 (FILE) A file photo dated 27 February 2014 of captain of the 'Costa Concordia', Francesco Schettino in Giglio harbor after returning from the shipwrecked cruise liner of the Costa Criciere Lines at Giglio Island, Italy. A Florence court has ruled ex Costa Concordia captain Francesco Schettino will remain free pending his appeal trial, sources said 07 April 2015. A court of first instance in February 2015 sentenced Schettino to 16 years in prison for his role in the 2012 Costa Concordia disaster in which 32 people died. EPA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI


Oggi il tribunale di Sorveglianza di Roma si riunisce per decidere se concedere o meno la semilibertà a Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia, condannato a 16 anni per il naufragio al largo dell’Isola del Giglio. Schettino si trova nel carcere di Rebibbia dal maggio del 2017 e ha presentato, tramite la sua legale Paola Astarita, un’istanza per accedere al regime di semilibertà, avendo ormai maturato i requisiti previsti per le misure alternative alla detenzione.

L’udienza, inizialmente prevista per il 4 aprile, era stata rinviata a oggi a causa del cambio del giudice relatore. “Mi auguro che prevalga il diritto, non solo l’interesse del mio assistito,” ha commentato l’avvocata Paola Astarita. Il procedimento è stato già oggetto di diversi rinvii dovuti ad approfondimenti richiesti dai giudici.

Il comandante Schettino fu riconosciuto colpevole di omicidio colposo plurimo, lesioni, naufragio colposo e abbandono della nave. Il 13 gennaio 2012, infatti, la Costa Concordia urtò uno scoglio nei pressi dell’Isola del Giglio dopo che il comandante aveva deciso di avvicinarsi alla costa per un “inchino”. Nell’incidente morirono 32 persone e molte altre rimasero ferite.

L’iter giudiziario iniziò subito dopo la tragedia: Schettino fu arrestato pochi giorni dopo, il 16 gennaio 2012, passando prima per il carcere e poi agli arresti domiciliari. Celebre, rimase il durissimo scambio con il capitano Gregorio De Falco, che gli intimò di risalire a bordo durante la tragedia. Dopo anni di processo e tutti e tre i gradi di giudizio, la condanna a 16 anni è divenuta definitiva nel maggio 2017.

Durante la detenzione, l’ex comandante ha mantenuto una buona condotta, ottenendo permessi premio e svolgendo attività lavorative in carcere, tra cui la digitalizzazione di documenti. Se il tribunale accoglierà la sua richiesta, Schettino potrà uscire durante il giorno per lavorare all’esterno del carcere, rientrando a Rebibbia la sera.


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