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Hot parade

di Redazione -


Sale: Roberto De Simone. Viva il maestro Roberto De Simone! A 91 anni, dimenticato da una città, Napoli, rinchiusa nel suo ombelico e per cui conta solo il pallone, e dalle istituzioni, rappresentanti una borghesia sciatta e ignorante col gusto di esserlo, finalmente è nell’abbraccio di Cristo. A cui porta l’ultima sfera di sole di cui si vantava la città che, di aver avuto un tesoro in casa, se n’è accorta solo adesso e giusto per il tempo di pubblicare qualche selfie, nella solita fiera banale e loffia del necrologio a vista social. Viva il maestro Roberto De Simone.

Stabile: Friedrich Merz. Cancelliere, occhio che così rischi di finire cancellato prima del tempo. Merz nemmeno s’è insediato, ancora non c’ha un vero governo e già sente il fiato sul collo di quei cattivoni di AfD che, nei sondaggi, volano al 24% pareggiando i numeri della Cdu. Bisogna muoversi e, soprattutto, bisogna governare. Bene, se possibile. Meglio, se proprio non vuol saltare prima del tempo, non prestare ascolto alle fregnacce di Spd e rossoverdi misti, ormai fritti dall’assenza quasi totale di consenso popolare, nella cassoeula disastrosa della fine di un’era.

Scende: Rita De Crescenzo. Dalla Gatta Cenerentola alla gatta nera. La sintesi della disgrazia di Napoli. Che perde una vera stella (leggi su) e guadagna una star. Dei social. E forse della politica. Finché dura, dura. E finché è caldo si batte. Rita nostra, personaggio già obliquo e noto alle forze dell’ordine, dice che scenderà in politica ma ancora non sa con chi. Forse si candida a sindaco. Di Roccaraso. Rita nostra, personaggio già abbastanza suo, è lo specchio preciso della società: i cafoni che vogliono farsi mainstream e il mainstream che, per farsi la guerra, usa i cafoni.


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