Economia

Dazi, missione europea negli Stati Uniti

di Redazione -


A pochi giorni dall’entrata in vigore dei dazi annunciati da Donald Trump, cresce l’allarme in Europa. Il capo di gabinetto di Ursula von der Leyen, Bjorn Seibert, si è unito alla missione europea negli Stati Uniti, segno della serietà della questione. L’obiettivo è il dialogo, ma Bruxelles mantiene una posizione ferma. Dopo una prima missione condotta dal commissario al Commercio Maros Sefcovic, questa volta Seibert lo accompagna, suggerendo possibili trattative parallele. Gli incontri chiave sono con Jamieson Greer, negoziatore commerciale dell’amministrazione Trump, e con il segretario al Commercio Howard Lutnick. La strategia della missione europea è improntata alla prudenza. Von der Leyen, in un recente pranzo con i Rappresentanti Permanenti, ha invitato all’attesa, sottolineando l’imprevedibilità di Trump. Per questo, Bruxelles ha scelto di rinviare a metà aprile l’entrata in vigore dei propri dazi su alcuni prodotti americani, come il whiskey. Anche Trump ha mostrato incertezze, accennando alla possibilità di esentare settori come auto, chip e farmaci dalle nuove tariffe. Il commissario all’Agricoltura Cristophe Hansen ha ribadito che l’Ue è pronta a rivedere la lista dei prodotti soggetti a dazi, mentre il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha sottolineato che non ci sono ancora decisioni definitive da parte degli Usa. Parallelamente, Bruxelles esplora canali alternativi di negoziazione, come il settore dell’intelligenza artificiale. Un gruppo di eurodeputati ha espresso preoccupazione per le bozze di buone pratiche sull’IA, ritenendo che si stiano annacquando le regole per favorire le Big Tech statunitensi. Questo potrebbe essere un segnale distensivo verso Washington, in cambio di un atteggiamento più flessibile sui dazi. Nel frattempo, l’Ue cerca di diversificare le proprie relazioni economiche. Dopo la visita negli Usa, Sefcovic volerà in Cina, con cui Bruxelles intende mantenere un rapporto aperto nell’ambito della strategia del “de-risking”. All’interno dell’Unione, invece, l’urgenza è proteggere i settori più colpiti dai dazi americani. Per questo, la Commissione ha deciso di ridurre l’importazione di acciaio senza dazi, abbassando il tasso di liberalizzazione dall’1% allo 0,1%. L’obiettivo è tutelare un’industria già in difficoltà e garantire maggiore stabilità economica di fronte alle incertezze del commercio globale.


Torna alle notizie in home