Cronaca

Naufragio a Lampedusa, almeno 6 morti e 40 dispersi

di Eleonora Ciaffoloni -


Sono state avviate nuovamente le ricerche per individuare una quarantina di dispersi in seguito all’ultimo tragico naufragio verificatosi nel Canale di Sicilia, al largo delle coste tunisine. L’incidente è avvenuto nei giorni scorsi e le operazioni di soccorso sono tuttora in corso nella speranza di trovare superstiti o di recuperare i corpi delle vittime. Nella giornata di ieri pomeriggio, le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza avevano fatto sbarcare a Lampedusa dieci sopravvissuti e sei corpi senza vita, recuperati in mare nei pressi dell’isolotto di Lampione.

Secondo le prime ricostruzioni, i naufraghi si trovavano a bordo di un gommone ormai in procinto di affondare. I sopravvissuti hanno raccontato agli inquirenti di essere partiti nella notte tra domenica e lunedì dalla città di Sfax, in Tunisia, insieme ad altre 46 persone, per un totale di 56 migranti. Dopo meno di ventiquattro ore di navigazione, mentre si trovavano in acque internazionali, il gommone avrebbe incontrato condizioni di mare agitato, provocando la caduta in acqua di molti occupanti. L’imbarcazione, pur in condizioni critiche, ha continuato la sua rotta finché, nel pomeriggio di ieri, ormai semiaffondata, è stata intercettata nei pressi dell’isolotto di Lampione da unità di soccorso.

Nella giornata di oggi, i dieci superstiti – sei uomini e quattro donne – verranno ascoltati dagli agenti di polizia per cercare di ricostruire con maggiore precisione la dinamica degli eventi e di verificare la veridicità dei loro racconti. Nel frattempo, le sei salme recuperate, tutte di sesso maschile, sono state trasferite nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, dove verranno sottoposte ad autopsia per stabilire le cause del decesso e raccogliere ulteriori elementi utili alle indagini.


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