Esteri

Trump-Putin, la lunga telefonata è finita: prove di tregua, gli Usa vogliono la pace

di Giovanni Vasso -

In una combo il presidente americano Donald J. Trump con il presidente russo Vladimir Putin. ANSA/JIM LO SCALZO - GAVRIIL GRIGOROV


La lunga telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin è finita e, a quanto pare dalle prime dichiarazioni da Casa Bianca e Cremlino, il colloquio è terminato con reciproca soddisfazione. Da Washington prendono ancora un po’ di tempo, così come da Mosca. Ma la sensazione sarebbe quella di un colloquio che, dopo anni, riporta se non il sereno quantomeno una parvenza di normalità tra le due superpotenze. A interpretare come un segnale positivo la telefonata tra Trump e Putin una nota delle Nazioni Unite secondo cui si è trattato di “uno sviluppo importante. “Penso che il punto importante della chiamata sia che si stia svolgendo. È importante che la leadership degli Stati Uniti e della Federazione Russa siano in contatto tra loro e lo apprezziamo”, ha dichiarato il portavoce Onu Farhan Haq.

Il colloquio s’è protratto per circa tre ore. Da parte russa, come riporta Ansa, c’è da registrare la soddisfazione di Kirill Dmitriev, inviato speciale del Cremlino per la cooperazione economica secondo cui “sotto la guida dei presidenti Trump e Putin, oggi il mondo è diventato un posto molto più sicuro”. In attesa di conoscere quali siano stati gli sviluppi e le ragioni alla base di un ritrovato accordo tra Usa e Russia, il presidente turco Erdogan ha riferito, durante un colloquio tenuto con l’omologo finlandese Alexander Stubb, di aspettarsi un sì da parte di Mosca sulla proposta di cessate il fuoco in Ucraina. Proprio da Kiev l’attesa per la piattaforma di accordo tra Russia e Stati Uniti è spasmodica. Andriy Yermak, capo di gabinetto della presidenza ucraina, ha scritto su Telegram, e già prima che la telefonata sulla linea rossa iniziasse che “l’Ucraina non discuterà di uno status neutrale o di una riduzione del numero delle nostre forze armate. Non riconosceremo mai alcun territorio temporaneamente occupato come russo”.

Qualche notizia dalla telefonata inizia a trapelare. La Russia ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo per uno scambio di prigionieri con l’Ucraina. L’intesa coinvolgerà, per il momento, 175 combattenti. Intanto, dal Cremlino, Vladimir Putin, che ha ribadito la scarsa fiducia nei confronti dei “paesi stranieri” dei quali “non ci si può fidare” ha comunque tenuto a ringraziare Trump per il “dettagliato, franco scambio di punti di vista” sulla situazione relativa all’Ucraina. Un primo passo sarà la costituzione di “gruppi di esperti” per approntare una sorta di road map finalizzata a raffreddare il conflitto. A Trump, Putin ha espresso “gratitudine per il desiderio nobile di porre fine ai combattimenti e alla perdita di vite umane”.

In segno di buona volontà, fanno sapere ancora dal Cremlino, a fronte della richiesta di Trump che “ha avanzato una proposta affinché le parti in conflitto rinuncino reciprocamente agli attacchi alle infrastrutture energetiche per 30 giorni”, Vladimir Putin “ha accettato questa iniziativa e ha immediatamente impartito all’esercito russo l’ordine corrispondente”.

Dalla Casa Bianca, poi, è arrivata la nota che ribadisce come il vento, a Washington, sia davvero cambiato. La presidenza Usa ha sottolineato “necessità di pace e di un cessate il fuoco nella guerra in Ucraina” e ha rilanciato l’idea dei negoziati che da iniziare “immediatamente”. Si dovrà cominciare “con un cessate il fuoco per quanto riguarda gli obbiettivi energetici e infrastrutturali, nonché con dei negoziati tecnici sull’attuazione di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero per arrivare infine a un cessate il fuoco completo e una pace permanente”.

 Per Trump il conflitto “deve concludersi con una pace duratura” nell’ottica di “migliorare le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Russia”. La Casa Bianca ha spiegato che “il sangue e le risorse che sia l’Ucraina che la Russia hanno speso in questa guerra sarebbero stati meglio spesi per le esigenze dei loro popoli” e ha riferito che il conflitto “non avrebbe mai dovuto iniziare e avrebbe dovuto concludersi molto tempo fa con un sincero sforzo di pace”. Per Washington, un’intesa che migliori i rapporti bilaterali con la Russia apporterebbe “enormi vantaggi, fra cui accordi economici e stabilità geopolitica quando la pace sarà raggiunta”.




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