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Meloni: “È un tempo grave”. E poi: “Con i dazi perdono tutti”

di Giorgio Brescia -


Stiamo attraversando un “tempo grave”, l’auspicio della premier Giorgia Meloni è quello di un impegno comune per “ragionare insieme di quali siano le scelte migliori”. La presidente del Consiglio è a Palazzo Madama in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. L’Aula ha già ascoltato stamattina l’ex premier Mario Draghi, affianco a Meloni non c’è il suo vice Matteo Salvini ma sono presenti tutti gli altri ministri. Alla guerra dei dazi, come avvisò da Mosca la Russia giorni fa, non vince nessuno. Ne è convinta anche Meloni: “Sono convinta che si debba continuare a lavorare con concretezza e pragmatismo, per trovare un possibile terreno di intesa – dice – e scongiurare una guerra commerciale che non avvantaggerebbe nessuno, né Stati Uniti né Europa. Credo non sia saggio cadere nella tentazione delle rappresaglie, che diventano un circolo vizioso nel quale tutti perdono”.

Poi, il pensiero immediato alla rottura di quella tregua fin da subito fragile in Medio Oriente: “Seguiamo con grande preoccupazione la ripresa dei combattimenti a Gaza, che mette a repentaglio gli obiettivi ai quali tutti lavoriamo, il rilascio di tutti gli ostaggi e una fine permanente delle ostilità, così come il ripristino di buna piena assistenza umanitaria nella Striscia”.

E un omaggio alla sofferenza di Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli, subito seguito da un applauso dei parlamentari in piedi: “Mi sento di rivolgere un affettuoso saluto al Santo Padre che mai ha fatto mancare la sua forza e sua guida. Il mio augurio, e interpreto il sentimento di quest’Aula, e sono sicura di tutto il popolo italiano, di poterlo vedere prima possibile ristabilito del tutto”. Alle sue parole è seguito un applauso dell’Aula con i parlamentari in piedi.

Nel conflitto aperto tra Russia e Ucraina – riflette Meloni – “è lo stallo sul campo che oggi può portare ai negoziati della pace e penso si debba rivendicare con orgoglio il sostegno compatto e determinato al popolo ucraino. Dunque salutiamo positivamente questa fase e sosteniamo lo sforzo avviato dal presidente Trump”. Senza dimenticare i continui attacchi che da Mosca arrivano al Capo dello Stato: “Voglio dire che siamo al fianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ogni qual volta che viene attaccato per la sola ragione di aver ricordato chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti”.

Per Meloni, il sostegno dell’Italia all’Ucraina è rimasto “immutato”: “Ci troviamo alla vigilia di un Consiglio europeo che cade in un momento estremamente complesso per le vicende globali, e allo stesso tempo decisivo per il destino dell’Italia, dell’Europa dell’Occidente. E’ importante che segni passi avanti concreti per vincere la sfida della competizione e non condannarci a essere gregari”.

“Se l’Europa pensa di sopravvivere pretendendo una iper-regolamentazione – ha voluto precisare – semplicemente non sopravviverà”. E ha poi confermato l’intento di invertire la rotta dell’attuale Green Deal: “La prima azione non può non riguardare settore dell’auto. Insieme alla Repubblica Ceca abbiamo depositato un documento di lavoro, oggi sostenuto da numerosi Stati membri”.


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