Nuova telefonata Trump-Putin: filtra ottimismo su un accordo per il cessate il fuoco in Ucraina
Si terrà oggi il colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo degli Stati Uniti Donald Trump. Si tratterà della seconda conversazione tra i due da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. L’ultima ha avuto luogo il 12 febbraio ed è durata un’ora e mezza.
“L’accordo ucraino, ovviamente, sarà il tema principale”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov sul canale Telegram del giornalista Pavel Zarubin, citando “i contatti che ci sono stati” tra Putin e l’inviato speciale del tycoon Steve Witkoff e “le trattative che ci sono state a Istanbul”. Peskov ha poi fatto riferimento alle “trattative tra il Dipartimento di Stato Usa e il ministero degli Esteri russo”.
Rispetto alla possibilità di un faccia a faccia, il portavoce ha precisato che “se i presidenti prenderanno una decisione, allora l’incontro sarà ovviamente preparato entro i tempi stabiliti dagli stessi capi di Stato”.
Il nuovo contatto con il leader russo era stato anticipato poche ore prima da Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One durante il volo di ritorno alla Casa Bianca dopo il suo weekend a Mar-a-Lago. Confermata la certosina opera di tessitura portata avanti dai rispettivi inviati: “Stiamo andando abbastanza bene, credo, con la Russia. Nel fine settimana è stato fatto molto lavoro, vogliamo vedere se riusciamo a porre fine a questa guerra. Forse ci riusciremo, forse no, ma credo che abbiamo ottime possibilità”.
“Penso che molto di questo sia già stato discusso, da entrambe le parti”, ha affermato il presidente statunitense, chiarendo che i negoziati includeranno le delicate questioni dei territori che “sono molto diversi da come erano prima della guerra” e delle infrastrutture. Le trattative in corso hanno già riguardato la “divisione di alcuni beni”.
Secondo il New York Times, il Dipartimento di Giustizia americano ha comunicato ai funzionari europei la decisione di ritirarsi dal Centro internazionale per il perseguimento dei crimini di aggressione contro l’Ucraina.
L’abbandono dell’organismo multilaterale a cui l’amministrazione Biden aveva aderito nel 2023, dimostra la presa di distanza delle nuove autorità americane rispetto all’impegno assunto dai predecessori di chiamare Putin a rispondere personalmente delle “aggressioni ai sensi del diritto internazionale e dei trattati che violano la sovranità di un altro Paese e non sono stati compiuti per autodifesa”.
La Santa Sede, “mentre rinnova la preghiera per la pace in Ucraina, auspica che le parti coinvolte colgano l’occasione per un dialogo sincero, non soggetto a precondizioni di alcun tipo e finalizzato a giungere ad una pace giusta e duratura. In pari tempo, incoraggia che si faccia il possibile per la liberazione dei prigionieri”.
In una nota della Sala stampa del Vaticano, si ricorda che venerdì scorso “Volodymyr Zelenskyy, presidente dell’Ucraina ha avuto un colloquio telefonico con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, nel corso del quale ha espresso l’augurio di pronta guarigione del Santo Padre Francesco e ha informato circa l’iniziativa del cessate-il-fuoco, proposta dagli Stati Uniti, alla quale l’Ucraina ha aderito”.
L’Europa vuole continuare ad armare gli ucraini e prolungare le ostilità. Tra i ministri degli Esteri dei Paesi Ue “c’è ampio sostegno politico per l’iniziativa di difesa per l’Ucraina per 40 mld di euro”, ha fatto sapere l’Alta Rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, al termine del Consiglio a Bruxelles. “Ora la discussione continua sui dettagli – ha spiegato Kallas – dobbiamo muoverci rapidamente su questo e spero davvero che andremo avanti”.
Kiev è in grande difficoltà sul campo di battaglia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso il capo di stato maggiore delle forze armate. Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andrii Hnatov. Zelensky ha visto lui e ministro della Difesa Rustem Umerov per discutere “della situazione in prima linea e degli impegni con gli alleati sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina”.
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