RearmEu e Ucraina, il dibattito sbarca a Senato e Camera
Difesa comune europea e Ucraina continuano a essere temi centrali tanto in Europa che in Italia. Dopo i giorni a dir poco febbrili che hanno visto i dossier centrali nel dibattito a Strasburgo, oggi e domani la discussione sulle sorti di RearmEu e di Kiev occuperà la discussione sia al Senato che alla Camera e le sedute con all’ordine del giorno le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo di giovedì si preannunciano roventi. Come noto, né la maggioranza né l’opposizione hanno una linea comune ed entrambi gli schieramenti sono attraversati da una certa tensione. Dal centrodestra trapela che si sta lavorando a una risoluzione comune che dia un mandato chiaro alla presidente del Consiglio circa la posizione da tenere in Europa, ma l’incognita Lega incombe sul contenuto del documento oltre che sull’eventuale sostegno del Carroccio a quelli presentati da altri gruppi, su tutti quello del Movimento 5 Stelle. La regola vorrebbe che i gruppi di maggioranza votassero a favore delle sole risoluzioni sulle quali il governo esprime parere favorevole, ma non è un segreto che sul programma di difesa comune elaborato dalla Commissione Ue la linea dei partiti di Giuseppe Conte e Matteo e Matteo Salvini sia molto più simile a quella dei rispettivi alleati. Circostanza che, ovviamente, crea particolare disagio soprattutto tra gli alleati di governo e che potrebbe creare qualche imbarazzo al Consiglio europeo. Anche perché la risoluzione del Movimento 5 Stelle conterrà la richiesta di un impegno del governo “a manifestare, in tutte le sedi istituzionali, nazionali ed europee, la ferma contrarietà al piano di riarmo europeo RearmEu”. Una posizione difficilmente sostenibile anche per il Pd, già alle prese con la spaccatura registrata tra i dem in occasione del volto al Parlamento europeo, e nelle ultime ore impegnato nella ricerca di una sintesi nella redazione di un proprio documento. Operazione non semplice con la quale si tenta di portare le varie anime del partito su una posizione unitaria senza che la segretaria Elly Schlein, già sconfessata dai suoi, ne esca ulteriormente sconfitta. Inoltre, bisogna fare i conti anche gli altri partiti dell’opposizione che hanno posizioni praticamente antitetiche. Se Alleanza Verdi e Sinistra è più vicina al Movimento 5 Stelle, Azione, +Europa e Italia Viva hanno una linea diametralmente opposta e restano favorevoli tanto a RearmEu che alla necessità di continuare a sostenere la causa Ucraina. L’idea è che, ancora una volta, saranno proprio le divisioni dell’opposizione a favorire la maggioranza e ad annacquare le posizioni differenti all’interno del governo.
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