Economia circolare, “in Ue nessuno come l’Italia”
Se si parla di economia circolare, in Europa, non c’è nessuno come l’Italia. Lo ha ribadito, in occasione della Giornata del Riciclo, Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. Che ha sciorinato dati, numeri e cifre che fanno del nostro Paese un’autentica potenza in termini di riuso, riutilizzo e riciclo: “L’Italia può dare un contributo importante alla sfida alla crisi in tanti settori in cui è già protagonista, a partire dall’ economia circolare. Siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 91,6% con una incidenza di quasi il doppio rispetto alla media Ue e ben superiore a tutti gli altri grandi Paesi europei: risparmiamo così 16,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e circa 55 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti”. Non è una questione banale né “ideologica”. Perché, oltre a far bene all’ambiente, il recupero dei rifiuti consente all’Italia di reperire quelle materie prime di cui abbiamo tutti disperatamente bisogno. Oggi più che mai. “L’efficienza e le rinnovabili sono il cuore della transizione verde e del futuro. La carenza di materie prime ci ha spinto ad utilizzare quella fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l’intelligenza umana”, ha spiegato Realacci. Che ha concluso: “Abbiamo costruito un sistema più efficiente: i rottami di Brescia, gli stracci di Prato, le cartiere della Lucchesia non sono figli di un decreto ma la risposta ad una necessità. Perché come è scritto nel Manifesto di Assisi, ’affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro’”.
Insomma, l’Italia si candida a diventare, se non lo è già, una vera e propria potenza in un comparto, quello dell’economia circolare, che in tempi di reshoring e di filiere globali sempre meno affidabili si va davvero strategico.
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