La prima foto di Papa Francesco dal ricovero
Papa Francesco, seduto sulla sedia a rotelle, senza zucchetto e con la stola viola della Quaresima, assorto in preghiera davanti a un piccolo altare. È questa la prima immagine diffusa dalla Santa Sede dopo il suo ricovero, avvenuto il 14 febbraio. La foto, scattata nella cappellina al decimo piano del Policlinico Gemelli, lo mostra intento a concelebrare la messa, senza le cannule dell’ossigeno, ma con il volto provato dalla malattia. Dopo il breve audio diffuso il 6 marzo durante il rosario in piazza San Pietro, questa immagine testimonia il momento difficile che sta attraversando il Pontefice. Lo stesso Francesco, nell’Angelus di oggi, il quinto diffuso solo in forma scritta, ha parlato della sua sofferenza: “Sto affrontando un periodo di prova e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me”. Tuttavia, ha voluto anche trasmettere un messaggio di speranza, ricordando come nei luoghi di cura risplendano “attenzione amorevole” e “segni luminosi di speranza”. Le condizioni del Papa rimangono stabili. La Santa Sede ha riferito che prosegue la terapia farmacologica e la fisioterapia motoria e respiratoria, traendone particolare beneficio dalla prima. Oggi ha ripreso in parte il lavoro ma non ha ricevuto visite, a differenza delle scorse domeniche, quando aveva incontrato il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e il Sostituto mons. Edgar Peña Parra. Nessun bollettino medico è stato diffuso in serata: il prossimo aggiornamento è atteso tra martedì e mercoledì. Nonostante la fragilità del momento, Papa Francesco ha mantenuto la sua attenzione su chi soffre. Questa mattina ha ricevuto un simbolico gesto d’affetto da parte di trecento bambini, che gli hanno inviato disegni e lettere di incoraggiamento. Nell’Angelus scritto ha voluto ringraziarli: “Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi”. Anche in questo momento di prova, il Pontefice non ha smesso di invocare la pace nel mondo. Nel messaggio domenicale ha chiesto preghiere per i Paesi devastati dai conflitti, in particolare Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Repubblica Democratica del Congo. Un altro pensiero è andato alle vittime dell’incendio in una discoteca della Macedonia del Nord: attraverso un telegramma firmato dal cardinale Parolin, il Papa ha espresso il suo “profondo cordoglio” ai familiari dei giovani deceduti e la sua “vicinanza spirituale” ai feriti. Nel pomeriggio, il piazzale del Gemelli si è animato con un omaggio speciale al Papa argentino: decine di coppie di ballerini di tango si sono esibite in una milonga all’aria aperta, un gesto affettuoso per far sentire a Francesco la vicinanza della sua terra natale. Il Papa, in passato, ha più volte espresso il suo amore per questa danza e per la musica struggente che l’accompagna, simbolo della cultura argentina. Mentre il mondo segue con apprensione le sue condizioni, Francesco continua a trasmettere un messaggio di speranza, resilienza e fede, ricordando che, anche nella fragilità, si può continuare ad amare, pregare e donare sé stessi agli altri.
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