Economia

La grande paura di Lagarde, la Bce pensa a una pausa sui tassi?

di Giovanni Vasso -


Christine Lagarde ha paura dell’incertezza e mette paura ai mercati. Questa mattina, la governatrice della Bce ha partecipato all’annuale conferenza organizzata dall’Università Goethe a Francoforte. In terra di falchi, per quanto disposti a spendere e finalmente a indebitarsi, Lagarde fa risuonare note che appaiono in netta controtendenza rispetto al rientro Bce rispetto alla politica monetaria ultrarigida che ha scompaginato l’economia e la produzione europea. Inguaiando, per prima, proprio la Germania. “Non possiamo fornire certezze impegnandoci su un percorso specifico. Altrimenti, queste indicazioni di prospettiva potrebbero creare una restrizione all’agilità della nostra linea di fronte a bruschi cambiamenti nel contesto inflazionistico”, ha detto Lagarde. Che ha aggiunto: “Al momento stiamo considerando diversi scenari collegati ai dazi commerciali e ai cambiamenti sulle politiche e cosa questi implicheranno per crescita economica e inflazione”. La bussola, per Lagarde, resta la stessa: “La Bce dovrà mostrare impegno assoluto sull’obiettivo dell’inflazione al 2%. Preservare la stabilità in una nuova era sarà un compito formidabile. La nostra risposta al recente episodio di inflazione – ha sostenuto – dovrebbe dare al pubblico la fiducia che faremo sempre tutto quello che è necessario per garantire la stabilità dei prezzi, e che i nostri meccanismi di policy possono essere adattati a nuove circostanze”. Insomma, la paura espressa da Lagarde che i dazi possano sconvolgere l’economia Ue potrebbe spingere Francoforte a una pausa nel percorso di ridimensionamento dei tassi e del costo del denaro. Innescando un nuovo irrigidimento del credito con l’aggravio delle spese e tutto ciò che abbiamo imparato nel corso di questi anni.


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