Esteri

Trump vince anche le elezioni in Groenlandia, avanzano gli indipendentisti

di Giovanni Vasso -


Trump vince anche le elezioni in Groenlandia: crollano i partiti al potere, fedeli a Copenhagen, e avanzano gli indipendentisti. Il premier uscente Mute Bourup Egede coglie una sconfitta senz’appello: il suo partito verde ecologista di Inuit Ataqatigiit non è andato oltre il 21,4% dei consensi. E ha dovuto assistere all’avanzata degli indipendentisti di Demokraatit e dei nazionalisti di Narelak. I primi hanno raccolto poco meno del 30% dei consensi, i secondi hanno praticamente raddoppiato il loro bacino di voti diventando la seconda forza politica dell’isola con il 24,5 per cento dei voti. Un risultato che nel quartier generale del partito hanno già bollato come “sbalorditivo”. Egede non ha (ancora) ammesso la sconfitta, cosa che invece ha fatto il suo alleato al governo, il partito Siumut. Il fatto è che, adesso, nessuno dei partiti ha la maggioranza dei 31 seggi decisivi per guidare la Groenlandia che, sebbene parte formalmente e sostanzialmente del regno di Danimarca, gode di una qualcerta autonomia. L’unica certezza, però, è che le operazioni per ottenere l’indipendenza da Copenhagen subiranno un’accelerazione. Trump, che pure nei giorni scorsi è tornato a invitare la Groenlandia a entrare in maniera più diretta sotto l’influenza Usa, è forse l’unico vincitore della tornata elettorale. Per la Danimarca e per la Ue è uno smacco. Che andrà gestito con molta delicatezza. I rapporti tra Copenhagen e l’isola non sono dei più idilliaci e le accuse degli Inuit nei confronti dei danesi, nel corso dei decenni, hanno esacerbato un rapporto nato come coloniale e che si appresta (forse) a finire nei prossimi anni.


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