Carmine Gallo agli interrogatori di garanzia nellambito dellinchiesta della Dda di Milano e della Dna sulla rete presunta di cyber spie, Milano, 31 Ottobre 2024.
ANSA/MATTEO CORNER
Carmine Gallo, ex “superpoliziotto” di 66 anni, è morto improvvisamente nella sua abitazione milanese lo scorso 9 marzo. Gallo, ai domiciliari per l’inchiesta Equalize, è stato colpito – come riportato dal suo legale – da un infarto fulminante, per cui non ci sono state possibilità di salvezza. La Procura di Milano ha però deciso di approfondire le circostanze della morte, disponendo un’autopsia. L’ex poliziotto si trovava agli arresti da ottobre con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistema informatico. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, sarebbe stato il capo di una rete di cyber spie che avrebbe raccolto informazioni su oltre 800mila persone per conto della società Equalize, di Enrico Pazzali, ex presidente di Fondazione Fiera Milano. I carabinieri hanno effettuato rilievi nell’abitazione e il pm ha sequestrato il cellulare di Gallo, quello della moglie, alcuni farmaci e i resti della cena di sabato, oltre a uno yogurt rimasto intatto. Gli esami tossicologici dovranno chiarire se possa essersi trattato di un suicidio o cause naturali. Negli anni la lunga e proficua carriere dai Gallo – che aveva gestito delicate operazioni contro la ‘ndrangheta ma anche per il suo coinvolgimento nel caso Gucci e nel pentimento di Saverio Morabito – era stata macchiata da accuse di favoreggiamento e rivelazione di segreti, culminate con l’inchiesta Equalize. Gallo aveva dichiarato di voler collaborare con la giustizia: “Sono sempre stato un uomo delle istituzioni”. Si dice che stesse lavorando a un memoriale sui retroscena della sua carriera. Ora si attende l’esito dell’autopsia per fare luce su una morte che appare tutt’altro che semplice.
Morto Carmine Gallo, ex poliziotto coinvolto nell’inchiesta Equalize