Cronaca

Ercolano, sequestrano la figlia: non accettavano la sua relazione omosessuale

di Claudia Mari -


Un grave episodio di violenza familiare ha scosso Ercolano, in provincia di Napoli, dove una coppia è stata arrestata con l’accusa di sequestro di persona e maltrattamenti nei confronti della figlia di 19 anni. Secondo le indagini, i genitori non accettavano l’orientamento sessuale della giovane, che aveva intrapreso una relazione sentimentale con una ragazza di 20 anni. La vicenda è emersa dopo che la ragazza è riuscita a denunciare quanto accaduto alle autorità competenti.

Secondo le ricostruzioni, i genitori avevano installato un dispositivo di localizzazione GPS nel telefono della figlia per monitorarne gli spostamenti. Una sera, accertata la presenza della giovane nell’abitazione della sua compagna, la coppia è intervenuta con la forza. Hanno prelevato la ragazza e l’hanno portata a casa contro la sua volontà, privandola del telefono cellulare e di ogni contatto con l’esterno. La ragazza è stata rinchiusa in casa e sottoposta a minacce e pressioni psicologiche affinché interrompesse la relazione.

Non si sarebbe trattato di un episodio isolato: la vittima ha raccontato alle forze dell’ordine di essere stata più volte oggetto di violenze fisiche e psicologiche da parte dei genitori a causa della sua relazione sentimentale. Le indagini hanno rivelato un quadro di continui maltrattamenti e oppressioni familiari, aggravati dalla volontà dei genitori di esercitare un controllo totale sulla vita della figlia.

La giovane è riuscita a lanciare l’allarme grazie all’intervento di un’amica, che ha contattato le autorità. Gli agenti sono intervenuti prontamente, liberando la ragazza e procedendo all’arresto dei genitori. La coppia è ora accusata di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e violenza privata. La vittima è stata affidata a una struttura protetta e sta ricevendo supporto psicologico.

La vicenda ha sollevato indignazione nell’opinione pubblica e tra le associazioni per i diritti LGBTQ+, che hanno denunciato la gravità dell’accaduto e richiesto maggiori tutele per le persone vittime di discriminazione e violenza familiare.


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