Verso una nuova proposta Ue sul rimpatrio dei migranti
Martedì 11 marzo, la Commissione Europea presenterà a Strasburgo una nuova proposta legislativa sul rimpatrio dei migranti irregolari la cui richiesta di asilo è stata respinta nei paesi Ue. Lo ha annunciato il Commissario per gli Affari Interni e le Migrazioni, Magnus Brunner, al termine del Consiglio Giustizia dell’UE a Bruxelles. Oltre a questa iniziativa, la Commissione prevede di presentare, entro giugno, una lista europea dei paesi di origine sicuri e una revisione dei criteri per individuare i paesi terzi sicuri per il rimpatrio dei migranti. Tuttavia, non è ancora stata fissata una data per la pubblicazione della lista dettagliata dei paesi terzi considerati sicuri, poiché la normativa Ue vigente non prevede scadenze precise per questo documento. La proposta sui rimpatri sarà probabilmente formulata come un regolamento piuttosto che una direttiva. Questo significa che, una volta approvato, il regolamento sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri senza necessità di recepimento nazionale, a differenza di una direttiva che richiederebbe leggi nazionali di attuazione. Il nuovo testo sostituirà una precedente proposta di direttiva che era rimasta bloccata nei negoziati durante la scorsa legislatura. Uno degli aspetti chiave della nuova normativa sarà la definizione chiara del concetto di “centri di rimpatrio” nei paesi terzi, dove potranno essere inviati i migranti irregolari soggetti a decisioni di espulsione. Attualmente, solo uno su cinque migranti irregolari destinati al rimpatrio viene effettivamente rimandato nel proprio paese di origine. Brunner ha sottolineato che questa situazione mina la credibilità del sistema d’asilo e rischia di compromettere il sostegno pubblico a una società aperta e tollerante. Il regolamento introdurrà inoltre obblighi specifici per i migranti in attesa di rimpatrio, con conseguenze in caso di mancato rispetto. Saranno previste norme più rigorose per coloro che rappresentano una minaccia per la sicurezza e verrà rafforzato il riconoscimento reciproco tra gli Stati membri delle decisioni di rimpatrio. Questo eviterà che un migrante, dopo aver ricevuto un diniego in un paese UE, possa presentare nuovamente richiesta di asilo in un altro Stato membro. Infine, la proposta prevede una semplificazione delle procedure per i rimpatri, rendendole più rapide ed efficienti. L’obiettivo è garantire che le decisioni di espulsione siano effettivamente eseguite, rafforzando così l’efficacia delle politiche migratorie dell’Ue.
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