Il Giubileo del volontario e la virtù della carità
Vi è stato un tempo, come ricorderete, dove durante una pandemia crudele e devastante, che uccideva e affliggeva migliaia di persone in tutto il mondo, un Papa, con coraggio e determinazione, pregava da solo, al centro di Piazza San Pietro, per l’intera umanità. Oggi, allo stesso modo, migliaia di persone e fedeli nel mondo pregano per lui in questo momento di difficolta e di forte prova che sta attraversando. Stiamo parlando, ovviamente, di Papa Francesco. La scorsa domenica, per la terza volta consecutiva essendo ricoverato al Policlinico Gemelli da oltre due settimane, il Pontefice non ha tenuto, come di consueto, l’Angelus domenicale, in quanto la sua situazione clinica è ancora delicata, trovandosi ancora in prognosi riservata. Bergoglio ha voluto comunque scrivere il proprio messaggio, che recita testualmente: “Avvertire nel cuore la benedizione che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore”. Ha quindi ringraziato i fedeli per le preghiere che gli hanno rivolto da tante parti del mondo: “Sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come ‘portato’ e sostenuto da tutto il popolo di Dio. Grazie a tutti! Anch’io prego per voi, e prego soprattutto per la pace”. “Da qui la guerra appare ancora più assurda”, ha aggiunto il Santo Padre chiedendo di pregare “per la martoriata Ucraina e per Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Kivu”. Nella giornata di domenica scorsa, 2 marzo, ha anche incontrato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, insieme al sostituto monsignor Edgar Pena Parra, i quali gli sono venuti a fare visita, come già accaduto nel recente passato dal momento del suo ricovero, per svolgere e sbrigare gli affari correnti.
Tornando al testo dell’Angelus, il Papa ha commentato le letture del giorno dal vangelo di Luca, che comprendevano il passo della pagliuzza e della trave. Questo nel merito il suo monito: “Gesù ci fa riflettere su due dei cinque sensi: la vista e il gusto. Riguardo alla vista, chiede di allenare gli occhi a osservare bene il mondo e giudicare con carità il prossimo. ‘Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello’, dice. Solo con questo sguardo di cura, non di condanna, la correzione fraterna può essere una virtù. Perché se non è fraterna, non è una correzione”. Quanto al gusto, “Gesù ci ricorda che ogni albero si riconosce dal suo frutto. I frutti che vengono dall’uomo sono ad esempio le sue parole. I frutti cattivi sono le parole violente, false, volgari; quelli buoni sono le parole giuste e oneste che danno sapore ai nostri dialoghi. E allora possiamo chiederci: io come guardo le altre persone, che sono miei fratelli e sorelle? E come mi sento guardato da loro? Le mie parole hanno un gusto buono, oppure sono intrise di amarezza e di vanità?”. Infine una preghiera: “Ci affidiamo fiduciosi a Maria, nostra Madre. Buona domenica e arrivederci”.
In conclusione ricordiamo che sabato e domenica prossima sarà celebrato il Giubileo del volontario, massima espressione concreta del servizio verso il prossimo, dove appunto alla vanità va contrapposta la virtù della carità, in quanto finanche San Paolo affermava: “Se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla”. Quindi il terzo settore è sicuramente prezioso, in quanto sempre più spesso fornisce risposte dove talvolta neanche le istituzioni possono arrivare, laddove il privato non riesca oppure, di sovente, non abbia interesse ad intervenire. Possa quindi il nostro operato essere sempre nel solco dell’attuale Giubileo, vale a dire nella “Speranza” la quale, come stella polare, possa indicarci la via della redenzione e della purificazione, virtù quanto mai attuali nei tempi di quaresima che ci apprestiamo a vivere prima della Santa Pasqua.
“Dare senza chiedere nulla in cambio” il Giubileo dei Diaconi
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