Addio a Pizzul, un’altra gaffe di RaiNews
Il mondo del calcio e del giornalismo, come si dice quando scompaiono persone eccellenti come lui, sono in lutto per la morte di Bruno Pizzul, tra qualche giorno avrebbe festeggiato i suoi 87 anni. Più di tutti sono però in lutto gli italiani che si appassionarono al calcio attraverso le sue cronache, che ripetevano i suoi modi di dire, ricordavano le sue stringate definizioni. Aveva cominciato da calciatore nella squadra di Cormons, si era laureato in giurisprudenza, aveva insegnato, era entrato in Rai attraverso un concorso e ieri RaiNews, subito spernacchiata da Dagospia, lo ha ricambiato addirittura attribuendogli le telecronache della Nazionale fatte da Nando Martellini (non sono proprio giorni fausti per il canale all news della tv di Stato guidato da Paolo Petrecca).
La sua prima telecronaca fu per la partita Juventus-Bologna, uno spareggio di Coppa Italia dell’8 aprile 1970 cui arrivò in ritardo cominciando a raccontarla dal 16esimo minuto ma poi recuperando il lavoro perduto grazie al fatto che la trasmissione fosse in differita. Un episodio che dice tutto sulla distanza da quegli anni. I telecronisti di oggi, aveva detto in una delle ultime interviste che gli avevano fatto, parlano troppo. Un giudizio netto a segnare la frattura ormai consumata con un tempo che è irrimediabilmente trascorso. Pizzul si permetteva pure gaffe, come quando disse che Giovanni Trapattoni prendeva appunti su un tacchino.
La sua telecronaca più difficile, quella del 29 maggio 1985 quando fu il commentatore della finale della Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool giocata in quello stadio dell’Heysel a Bruxelles dove morirono 39 persone e, nonostante questo, l’incontro si svolse regolarmente.
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