Escort e cocaina per clienti vip: Stefania Nobile agli arresti
Sesso, bamba e champagne per andare al massimo. Reinvestendo i profitti di prostituzione e cocaina in Albania. Ingredienti che funzionano sempre, soprattutto se la clientela non aveva problemi di denaro ed era in grado di spendere anche 10 mila euro per una serata indimenticabile. C’è chi in tre anni, si legge nella documentazione della Procura, avrebbe dilapidato 641 mila euro sull’altare del vizio sia per le serate nel locale dei vip, che nel delivery domestico acquistando il “pacchetto” con giovanissime squillo soprattutto dell’Est disposte a tutto. Peccato che le prestazioni sessuali, così accusa la Procura di Milano, fossero a pagamento, così come naturalmente i rifornimenti di droga a domicilio, e pertanto i gestori dell’attività illecita che si appoggiavano al noto locale “La gintoneria” sono finiti agli arresti domiciliari. Torna sugli scudi della cronaca la sessantenne Stefania Nobile, figlia dell’ex regina delle televendite Vanna Marchi, con la quale ha riportato una condanna passata in giudicato, e con cui si recava nel Paese delle Aquile per investire “il denaro acquisito in nero”; Nobile che assieme all’ex fidanzato Davide Lacerenza e al factotum Davide Ariganello ieri mattina sono finiti agli arresti domiciliari su ordine del Gip Alessandra Di Fazio. Le accuse dalle quali il terzetto deve difendersi a vario titolo sono di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (quest’ultima imputazione non alla Nobile). Per far crescere il business illecito – sostengono le Pm Francesca Crupi e Bruna Albertini – gli indagati avrebbero potuto contare sui buoni uffici di un militare della Guardia di Finanza e anche su almeno un poliziotto, che avrebbero chiuso un occhio sulla gestione di un business. E nei confronti dei quali presto potrebbero essere presi dei provvedimenti. I residenti nel condominio di via Napo Torriani 15, nel capoluogo lombardo, dove ha sede “La gintoneria” da ieri sotto sequestro, si lamentavano da tempo per l’attività che si svolgeva nel locale soprattutto nelle ore notturne, dove ne sarebbero successe di tutti i colori. C’era un via vai di donnine, clienti à la page, macchinoni che davano nell’occhio, in un valzer di esagerazioni che avevano più volte spinto gli inquilini a segnalazioni alle forze dell’ordine. “Abbiamo subito anche minacce”, spiegava ieri una signora intervistata dai cronisti, sollevata per il giro di vite della Guardia di Finanza. Dai privé con ragazze disponibili agli champagne di marca venduti a prezzi stratosferici (questo non era certo un reato), “Laa gintoneria” sarebbe diventata una fucina di reclutamento e sfruttamento della prostituzione per allietare il palato di clienti facoltosi che potevano permettersi di spendere senza battere ciglio dai 3 mila ai 10 mila euro a serata tutto compreso. In alcuni casi le escort avrebbero utilizzato il locale come vetrina per incontrare i clienti con cui recarsi altrove a perfezionare la serata a luci rosse. Stefania Nobile, analizza il Gip Di Fazio, sarebbe stata consapevole dell’attività di prostituzione che si svolgeva nel locale gestito dall’ex compagno Lacerenza, perché si sarebbe occupata dei flussi di denaro. Secondo i Pm “era lei a gestire tutti i conti correnti e a suggerire a Lacerenza dove farsi fare i bonifici (in particolare su conti esteri in maniera tale che sfuggano ai controlli), nonché come giustificare fiscalmente gli ingenti costi dei pacchetti”. Così Nobile assieme alla madre si sarebbe recata spesso in Albania dove avrebbe reinvestito il denaro acquisito in nero di cui non avrebbe potuto giustificare il possesso solo sulla base della sua attività imprenditoriale. Tanto che in alcune intercettazioni Lacerenza si sarebbe vantato-millantando che oltre a Stefania Nobile aveva “sposato” 80 milioni di euro in Albania. Certo è che per il Gip era il braccio esecutivo dell’impresa commerciale costituita con l’ex compagna di vita con la quale continuava a fare affari. Lo stesso Lacerenza, affermano Pm e Gip, avrebbe intrattenuto rapporti fiduciari con alcuni appartenenti alle forze dell’ordine, da cui, nel caso di un finanziere, sarebbe stato avvisato dell’esistenza di un’indagine a suo carico. E Lacerenze in una intercettazione affermerebbe di avere offerto gratis una escort a un militare. Anche Nobile in una intercettazione parlerebbe di un appartenente alla Polizia di Stato che le avrebbe fatto capire l’esistenza dell’indagine. Insomma, il materiale investigativo non manca: con sesso, bamba e champagne sarebbero stati in molti a scottarsi.
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