Liliana Resinovich fu soffocata? Attesa per le novità della perizia sul corpo
Il caso legato alla morte di Liliana Resinovich ritorna in primissimo piano: sarebbe stata uccisa, soffocata, e dunque sarebbe morta per asfissia. Questa, una delle ipotesi formulate per l’intricatissima vicenda della donna di 63 anni scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021: il suo cadavere fu ritrovato il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico, aveva la testa in due sacchetti trasparenti di tipo alimentare fissati al collo con un cordino e il corpo in due grandi sacchi neri, simili a quelli utilizzati per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, uno infilato dall’alto e l’altro dal basso.
La rivelazione su questa ipotesi in una indiscrezione emersa nell’attesa di conoscere il testo completo della perizia medico-legale sulle spoglie riesumate di Liliana, depositata due giorni fa a Trieste presso la Procura della Repubblica dopo numerosi rinvii e dopo tredici mesi: era stata incaricata dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Maddalena Chergia, il 26 gennaio 2024.
Una ipotesi non nuova, il soffocamento: la tesi del suicidio sostenuta dai magistrati che procedevano sul caso- la Procura dopo vari mesi di indagine e molti esami era arrivata a chiedere l’archiviazione del caso – aveva sollevato nel tempo ampi dubbi tanto da spingere il Gip del Tribunale, Luigi Dainotti, a contrastarla con molta determinazione, elencando venti punti da approfondire.
Tra questi, la scelta del reato cui intestare il fascicolo, ma pure la riesumazione delle spoglie dal cimitero di Sant’Anna dove erano state seppellite, poi svoltasi il 13 febbraio 2024. Il fascicolo il 22 dicembre 2021 indicava come reato il sequestro di persona, nel giugno 2023 il Gip aveva indicato che dovesse procedersi per omicidio.
Stavolta, come dalle indiscrezioni, più netta l’ipotesi del soffocamento causato da terzi, giorni fa avanzata pure dalla trasmissione tv “Quarto grado” nonché dall’amico di Liliana, Claudio Sterpin, che da sempre aveva dichiarato che la donna si fosse decisa ad andare a vivere con lui. In tv Sterpin aveva parlato di un cuscino scomparso dalla casa ove la donna viveva e usato per soffocarla.
L’attesa perizia, depositata venerdì scorso, è stata redatta dall’antropologa forense Cristina Cattaneo, dai medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone e dall’entomologo Stefano Vanin.
Si attende di conoscere orientativamente la data della morte della donna, finora ipotizzata in 48-60 ore prima che il suo corpo fosse ritrovato, nonché la natura delle piccole lesioni subito evidenti sul cadavere. Si è parlato anche di una lieve frattura riscontrata per la lamina della seconda vertebra toracica.
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