Cinque Oscar ad Anora: premi a Brody e Madison, a Flow, nessuno all’Italia
Gli Oscar: cinque statuette al film Anora, premi ad Adrian Brody e Mickey Madison come attori protagonisti, vittoria anche per il cartone animato Flow, nessun riconoscimento all’Italia. Cerimonia all’insegna del ricordo di Gene Hackman, tragicamente morto in New Mexico.
A Los Angeles è la notte di «Anora». È la notte del film di Sean Baker, già Palma d’oro a Cannes 77, che conquista cinque statuette (su sei nomination) nella cerimonia degli Academy Awards: miglior film, miglior regia (Baker), miglior attrice protagonista (Mikey Madison), miglior sceneggiatura originale e miglior montaggio. Il film segue le avventure di una sex worker, che il regista ha ringraziato durante il suo discorso dal palco, tra New York e Las Vegas. La donna ha la possibilità di vivere una storia da Cenerentola quando incontra e sposa impulsivamente il figlio di un oligarca. La notizia arriva in Russia e la sua favola rischia di andare in frantumi quando i genitori di lui partono per New York per far annullare il matrimonio. Dal palco Baker ha anche voluto salutare Quentin Taratino: «Se non ci fossi stato tu non sarebbe esistito Anora – ha detto il regista indipendente – In un momento in cui il mondo si sente diviso il cinema è ancora più importante. I cinema indipendenti fanno fatica, durante la pandemia abbiamo perso migliaia di sale cinematografiche. Registi fate film da proiettare al cinema, distributori lavorate sulle uscite nei cinema e genitori portate i figli in sala che saranno la prossima generazione dei cinefili». Delusione per l’Italia uscita senza statuette. Isabella Rossellini era candidata a migliore attrice non protagonista per Conclave, Cynthia Sleiter, set decorator dello stesso film.
Miglior attore è Adrien Brody, per il film «The Brutalist». Brody aveva già vinto nel 2003 per “Il Pianista”. «In questo personaggio racconto i drammi e le ripercussioni della guerra, dell`antisemitismo e del razzismo e prego per un mondo più felice e più inclusivo. Se il passato può insegnarci qualcosa noi possiamo imparare che c’è sempre speranza» ha detto sul palco. Sorpresa alla voce miglior attrice: Mikey Madison, la protagonista di «Anora», batte Demi Moore (la grande delusa) e porta a casa l’ambita statuetta. Madison ha 25 anni ed è la più giovane attrice in oltre un decennio a vincere un
Oscar. Prima di lei Jennifer Lawrence aveva vinto un premio a 22 anni. «Sono cresciuta a Los Angeles ma Hollywood sembrava così lontana», ha detto dopo aver ricevuto la statuetta.
Oscar per la miglior attrice non protagonista a Zoe Saldana premiata per «Emilia Perez». «Sono la prima attrice di origini dominicane a ricevere questo premio» ha detto con orgoglio. Poi ha ringraziato il marito, il produttore italiano Marco Perego. Kieran Culkin è il miglior attore non protagonista. «Faccio l’attore da sempre ma non so come sono arrivato qui», ha detto Culkin: «Sei un genio». Il discorso di Culkin, condito di parecchie parolacce, è stato immediatamente censurato dalla Abc che manda in onda la diretta degli
Oscar. Poi regala un aneddoto su come sua moglie gli abbia promesso di dargli quattro figli se mai avesse vinto un Oscar. «Dobbiamo metterci al lavoro», le dice mentre scende dal palco. È stata anche la notte dell’Ucraina: «Immagino che gli americani siano felici di vedere qualcuno che si oppone davanti a un russo potente»: una battuta politica del presentatore Conan ÒBrien a commento degli
Oscar vinti da Anora. Omaggio anche da Daryl Hannah: l’attrice ha dato un tributo lampo a Kiev – Slava Ukraine – prima di annunciare la vittoria di Sean Baker di Anora per il miglior montaggio. È spettato a Morgan Freeman ricordare Gene Hackman, il grande attore trovato morto nei giorni scorsi insieme alla moglie a Santa Fe, nel New Mexico. Freeman e Hackman hanno recitato insieme in due film, “Gli Spietati” (per il quale Hackman vinse l’Oscar) e “Under Suspicion”. «Rest in peace, my friend» («riposa in pace, amico mio»): così Freeman ha concluso il suo ricordo. Sul palco anche i pompieri di Los Angeles per il giusto riconoscimento al lavoro durante i devastanti incendi succedutisi.
Poi gli altri riconoscimenti. L’oscar per il miglior film internazionale è andato a «Ìm still here» di Walter Salles. Prima volta di un film brasiliano. Delusione per «milia Perez». L’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale è andato a Peter Straughan per «Conclave». Straughan ha portato sul palco degli Oscar una spilletta con i colori dell’Ucraina.
Oscar per la miglior scenografia a Nathan Crowley e Lee Sandales, per il film «Wicked». miglior Makeup e Hairstyling, trucco e acconciatura a Pierre-Olivier Persin, Stéphanie Guillon e Marilyne Scarselli per «The Substance». Gran parte del merito del premio va attribuita all’impressionante trasformazione fisica di Demi Moore, ripugnante nei panni di una creatura dipendente da un siero ringiovanente dagli effetti devastanti. Paul Tazewell vince l’Oscar per i migliori costumi per il film Wicked «primo uomo nero a vincere questo premio» ha ricordato dal palco. miglior fotografia, consegnato da Alba Rohrwacher a Willem Dafoe, a Lol Crawley per The Brutalist. miglior corto live action è andato a Ìm Not a Robot di Victoria Warmerdam e Trent. migliori effetti visivi e miglior sonoro a Dune: Part Two. L’oscar per il miglior documentario è andato a No Other Land diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese. «La distruzione di Gaza deve finire, gli ostaggi israeliani devono essere liberati» hanno detto gli autori del documentario.
Da parte del collettivo israelo-palestinese critiche anche per la politica estera degli Stati Uniti, «che sta ostacolando la pace». Il film non ha trovato un distributore negli Stati Uniti. miglior cortometraggio documentario è «The Only Girl in the Orchestra». miglior corto d’animazione a «In the Shadow of the Cypress». L’Oscar per il miglior film di animazione è andato a “Flow” di Gints Zilbalodis, Matiss Kaza, Ron Dyens e Gregory Zalcman. Si tratta del primo film lettone mai premiato dall’Academy. migliore colonna sonora a Daniel Blumberg per The Brutalist. miglior canzone originale alla canzone El Mal, dalla colonna sono di Emilia Perez.
Tutti i premi
Miglior film – Anora Miglior regia – Sean Baker (Anora) Miglior attrice protagonista – Mikey Madison (Anora) Miglior attore protagonista – Adrien Brody (The Brutalist) Miglior attrice non protagonista – Zoe Saldana (Emilia Perez) Miglior attore non protagonista – Kieran Culkin (A real pain) Miglior sceneggiatura originale – Anora Miglior sceneggiatura non originale – Conclave Miglior film internazionale – Ìm still here (Brasile) Miglior fotografia – The Brutalist Miglior colonna sonora originale – The Brutalist Miglior montaggio – Anora Migliori costumi – Paul Tazewell (Wicked) Miglior scenografia – Wicked Miglior canzone originale – El Mal (Emilia Perez) Miglior trucco – The Substance Miglior film di animazione – Flow Migliori effetti sonori – Dune: Part Two Migliori effetti speciali – Dune: Part Two Miglior documentario – No other land Miglior cortometraggio documentario – The only girl in the orchestra Miglior corto di animazione – In the Shadow of The Cypress.
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