Il botta e risposta nello Studio Ovale
Doveva essere un incontro formale per la firma di un accordo sulle terre rare, ma si è trasformato in una clamorosa battaglia verbale tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente americano Donald Trump e il vicepresidente JD Vance. La tensione è esplosa nello Studio Ovale non appena Zelensky ha ricordato come, nel 2014, nessuno avesse fermato Vladimir Putin quando occupò una parte dell’Ucraina. “Nel 2019 ho firmato un accordo di cessate il fuoco con Macron e Merkel, ma Putin lo ha violato. Di che tipo di diplomazia parli?”, ha chiesto Zelensky a Vance. Il vicepresidente ha reagito duramente: “Parlo della diplomazia che può mettere fine alla distruzione del tuo Paese. Penso sia irrispettoso venire nello Studio Ovale e cercare lo scontro davanti ai media americani. Stai affrontando una crisi di reclutamento e costringi i coscritti in prima linea. Dovresti ringraziare il presidente”. Zelensky ha allora replicato chiedendo se Vance fosse mai stato in Ucraina per comprendere la situazione sul campo: “Dovresti venire a vedere con i tuoi occhi i problemi che abbiamo”. Ma il vicepresidente non ha ceduto: “Ho visto i vostri tour di propaganda. Non neghi di avere problemi a reclutare soldati, vero?”. Zelensky ha appena avuto il tempo di ammettere le difficoltà prima di essere nuovamente interrotto. La discussione ha preso una piega ancora più accesa quando Vance ha attaccato: “Pensi sia rispettoso venire qui e criticare un’amministrazione che sta cercando di fermare la distruzione del tuo Paese?”. Zelensky ha risposto con fermezza: “Tutti hanno problemi durante la guerra, anche voi, che ora non sentite la minaccia, ma la sentirete in futuro”. Questa frase ha fatto infuriare Trump, che lo ha interrotto bruscamente: “Non dirci cosa sentiremo. Stiamo cercando di risolvere un problema, non siamo qui per farci dire da te cosa proveremo”. Zelensky ha cercato di chiarire il suo punto, ma Trump ha insistito: “Non sei nella posizione di dettare nulla. Al momento, non sei in una buona posizione. Non hai le carte”. Quando Zelensky ha ribattuto di non essere lì per “giocare a carte”, Trump ha lanciato l’accusa più pesante: “Stai giocando con la Terza guerra mondiale. Quello che fai è una mancanza di rispetto per il nostro Paese”. A quel punto, Vance ha incalzato il leader ucraino: “Hai mai ringraziato?”. “Sì, molte volte”, ha replicato Zelensky. Ma per il vicepresidente non era abbastanza: “Non lo hai fatto in questa riunione. Sei andato in Pennsylvania a fare campagna per l’opposizione. Offri almeno qualche parola di apprezzamento per gli Stati Uniti e per il presidente che sta cercando di salvare il tuo Paese”. Zelensky ha risposto facendo notare che Vance stava alzando troppo la voce, ma Trump lo ha difeso: “Non sta parlando ad alta voce. Il tuo Paese ha molti problemi. Non stai vincendo. Hai una buona chance di emergere grazie a noi. Vi abbiamo dato, con quello stupido presidente, 350 miliardi”, ha detto riferendosi a Joe Biden. Zelensky ha replicato in modo tagliente: “Voi votate il vostro presidente”. Ma Trump ha ribattuto senza esitazioni: “Senza le nostre armi la guerra sarebbe finita in due settimane”. “O in tre giorni, l’ho già sentito dire da Putin”, ha provocato Zelensky. Trump ha scosso la testa: “Sarà difficile trattare in questo modo, ma è importante che gli americani vedano cosa sta accadendo. Devi essere riconoscente. La tua gente sta morendo e tu ci dici che non vuoi un cessate il fuoco. Se puoi ottenerlo, lo prendi, così le pallottole smettono di volare”. Zelensky ha ribadito che ovviamente vuole fermare la guerra, ma che ciò di cui ha bisogno sono garanzie. Trump ha replicato: “Io voglio un cessate il fuoco. Io vi ho dato i Javelin. Devi essere più riconoscente, perché non hai le carte”. A quel punto, i giornalisti sono stati fatti uscire dallo Studio Ovale, ma il danno era ormai fatto: la spaccatura tra Washington e Kiev è emersa in tutta la sua gravità.
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