Esteri

Storico scontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca

di Lino Sasso -


Era iniziato con una stretta di mano e qualche complimento di circostanza, ma si è trasformato in uno storico scontro diplomatico senza precedenti. Il colloquio tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, nello Studio Ovale è durato venti minuti, un botta e risposta acceso davanti alle telecamere di tutto il mondo. Il momento clou è arrivato quando Trump ha lanciato un’accusa durissima: “Stai giocando con la Terza guerra mondiale”. Il primo effetto immediato della rottura è stato il fallimento dell’accordo sui minerali ucraini, che non è stato firmato. Inoltre, la prevista conferenza stampa congiunta è stata annullata. Poche ore dopo, su Truth Social, Trump ha rincarato la dose: “Zelensky può tornare quando sarà pronto per la pace”. Fox News ha poi ipotizzato che il presidente americano abbia di fatto cacciato il leader ucraino dalla Casa Bianca. Ma Zelensky ha risposto senza esitazione: “Noi lavoriamo per una pace giusta e duratura”. La tensione era già palpabile all’inizio dell’incontro. Gli Stati Uniti non avevano ottenuto tutto ciò che desideravano e Zelensky, consapevole delle difficoltà, ha ricordato le tappe della guerra, definendo Putin un “assassino”. Ha ribadito con fermezza la sua posizione: “Non voglio compromessi, non voglio un cessate il fuoco. Putin ha violato il cessate il fuoco 25 volte”. A quel punto, Trump ha cambiato tono. “Vedete l’odio che lui ha per Putin”, ha detto ai giornalisti. “È davvero difficile fare un accordo con questo tipo di odio”. Ha poi respinto le accuse di essere filorusso: “Non sono allineato con nessuno, sono allineato solo con gli Stati Uniti e per il bene del mondo. Voglio che si arrivi a un accordo”. Ma lo scontro è esploso quando Trump ha accusato Zelensky di non essere abbastanza “riconoscente” per l’aiuto ricevuto e di non avere il diritto di dettare le condizioni dei negoziati. “Non hai carte in mano”, ha detto, prima di lanciare un ultimatum: “O facciamo l’accordo o siamo fuori. Se noi usciamo, dovrai vedertela da solo. Stai giocando con la vita di milioni di persone, stai giocando d’azzardo con la Terza guerra mondiale”. Zelensky, inizialmente spiazzato, ha mantenuto la calma e ha replicato con fermezza: “Non sono venuto qui per giocare a carte”. Il confronto si è fatto ancora più teso con l’intervento del vicepresidente JD Vance: “Penso che sia irrispettoso entrare nello Studio Ovale e discutere questa questione davanti ai media americani”. Trump ha poi chiuso la riunione con una frase lapidaria: “Mi pare che le televisioni abbiano abbastanza materiale”. Dietro le quinte, secondo alcune fonti, Zelensky avrebbe accusato Trump di averlo ricevuto alla Casa Bianca solo per umiliarlo. Pochi minuti dopo, Trump ha reso pubblica la sua versione: “Sono arrivato alla conclusione che il presidente Zelensky non è pronto per la pace” e ha ribadito che l’ucraino potrà tornare “quando sarà pronto”. Ma la risposta di Zelensky è stata immediata: “Grazie Presidente Trump. L’Ucraina ha bisogno di una pace giusta e duratura, e noi stiamo lavorando proprio per questo”. Lo scontro tra i due leader segna un momento critico nelle relazioni tra Stati Uniti e Ucraina, con conseguenze ancora tutte da valutare.


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