Esteri

Dazi Usa sui prodotti Ue, parole di fuoco e negoziati in corso

di Ernesto Ferrante -


L’introduzione di dazi del 25% sui prodotti europei, annunciata dal presidente statunitense Donald Trump, ha innescato una serie di reazioni a catena.

Il primo ministro polacco Donald Tusk ha risposto all’affermazione di Trump secondo cui l’Unione Europea “è stata creata per fregare gli Stati Uniti”. “L’Ue non è stata creata per fregare nessuno. Al contrario. È stata creata per mantenere la pace, per costruire rispetto tra le nostre nazioni, per creare un commercio libero ed equo e per rafforzare la nostra amicizia transatlantica. Semplicemente così”, ha scritto Tusk su X.

Se gli Stati Uniti dovessero applicare dazi al 25% sui prodotti importati dall’Unione Europea, il “blocco” risponderà in modo “proporzionato”, ha avvertito il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez.

Più cauto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “Intanto le risposte sulle questioni dei dazi sono a livello europeo, non a livello nazionale. Ne parleremo a livello europeo, dialogheremo e cercheremo di trovare le migliori soluzioni possibili per tutelare i nostri interessi in un rapporto transatlantico che non deve deteriorarsi”.

“Noi dobbiamo tutelare i nostri interessi, dobbiamo tutelare le nostre imprese e trovare delle soluzioni che permettano alle nostre realtà di essere competitive. Quindi abbiamo una strategia, stiamo lavorando già da mesi sulla questione dei dazi, guardiamo anche a altri mercati e mi auguro che si possa con il nuovo governo tedesco anche rinforzare il mercato interno dell’Unione Europea”, ha proseguito il titolare della Farnesina.

Le trattative sono già iniziate. “Ci sono negoziati in corso tra Ue e Usa. Queste questioni spettano al commissario Maros Sefcovic, che era negli Usa una settimana fa”, ha affermato il portavoce della Commissione europea per il Commercio Olof Gill durante il briefing giornaliero con la stampa a Bruxelles, sottolineando che “ci sono stati incontri produttivi con gli americani”.

Gill ha fatto notare che “mancano ancora dettagli su questi potenziali dazi” e “dunque non sappiamo ancora come e se dovremo rispondere”. Ad ogni modo, ha assicurato il portavoce, l’Ue si è preparata per “oltre un anno” a questa eventualità ed è pronta a reagire.


Torna alle notizie in home