LIBERALMENTE CORRETTO – Il Marchese del Grillo risiede a Bruxelles
La piaga era purulenta da tempo, ma occorreva che qualcuno ci mettesse il dito sopra, perché se ne diffondesse la notizia. Finalmente qualcuno ci ha pensato. Ci voleva un extraeuropeo per evidenziare che il castello europeo poggia su un piedistallo che nella migliore delle ipotesi possiamo definire “preterdemocratico”, nel senso che il potere prescinde dal popolo. Il demos che dà legittimità al cratos nel castello europeo non serve. Lo ha evidenziato molto chiaramente il vicepresidente americano J. D. Vance, in occasione della Conferenza di Monaco sulla sicurezza del 14 febbraio. Queste le sue parole: “mi ha colpito che un ex commissario europeo si sia rallegrato del fatto che il governo rumeno abbia appena annullato un’intera elezione. Ha avvertito che se le cose non dovessero andare come previsto, la stessa cosa potrebbe accadere anche in Germania. (…) Credo profondamente che non ci sia sicurezza se si ha paura delle voci, delle opinioni e delle coscienze che guidano il proprio popolo”. .
C’è ben poco da aggiungere, se non evidenziare che la piaga in verità si può descrivere in questi termini: si tratta del primo esperimento storico di una democrazia senza popolo, la quale ovviamente è solo una parvenza di democrazia e configura il primo e unico esempio di potere senza (ricerca di) legittimazione. Nel corso dei secoli nessun potere costituito ha preteso di fare a meno di una legittimazione esterna, postulando al cospetto di Dio o del popolo nella sua interezza oppure di un suo frammento, chiamato partito o movimento, la sua ragion d’essere. L’investitura divina è storicamente quella più datata, ma invalsa ancora nei tempi moderni. Basta pensare che il Re Carlo d’Inghilterra ha ricevuto la corona nell’Abbazia di Westminster. E quando Enrico VIII volle fare a meno dell’investitura papale, fu costretto a edificare una nuova Chiesa che legittimasse il suo potere e quello dei successori. Non parliamo poi delle civiltà ancora più antiche, in cui il Re possedeva da sé l’effigie divina e comunque riceveva il crisma confermativo dalla sua corte sacerdotale. I dittatori dell’epoca moderna hanno sempre agito in nome del popolo, o in quanto interpreti diretti della volontà popolare, o in quanto capi del partito interprete della volontà popolare. Nella civiltà musulmana la distinzione tra la legge dello Stato e la fede religiosa è misconosciuta del tutto, o al meglio relegata in un angolino, sicché il Potere è legittimato da quel popolo che coincide con la comunità dei fedeli. Laddove invece la religione non ha un ruolo pervasivo, prevale il partito o il movimento; quel segmento del popolo che ne costituisce l’avanguardia e si fa interprete della volontà popolare. Xi Jinping, il più grande e potente dittatore dell’età moderna, riceve le sue insegne dal Partito Comunista Cinese, depositario esclusivo della Verità, che indica la via per raggiungere la meta e realizzare il Bene comune, per la Felicità di tutti i cinesi. Inutile aggiungere che, nelle democrazie occidentali, la “sovranità appartiene al popolo”, sicché la legittimazione elettorale è indispensabile per l’esercizio del potere politico. Insomma, in tutte le civiltà di ogni tempo e luogo, il soggetto, che detiene ed esercita il potere sovrano, ha dovuto cercare (o inventarsi) una giustificazione esogena; ha preteso dunque di agire “in nome di ….”, non già ex se. Ebbene nella culla della civiltà occidentale, stiamo assistendo al prodigio, unico nella storia, del potere politico, nominalmente democratico, che vuole fere a meno del popolo e non cerca alcuna giustificazione al di fuori di sé stesso. L’Unione europea, dominata da una oligarchia burocratica autoreferenziale, nella quale la sovranità popolare è quasi inesistente e comunque molto indiretta, ha partorito il disprezzo del voto elettorale. Recentissima dimostrazione: le ulteriori dichiarazioni di vari leaders politici, che si aggiungono a quelle richiamate da Vance, a proposito del futuro voto in Germania, le quali dovrebbero essere invalidate nel caso di vittoria dell’AFD. Insomma le élites europee somigliano al Marchese del Grillo, il quale si rivolge al popolo con queste parole: “io so io e voi nun siete un c….”
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