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Attentato a Berlino, il siriano arrestato ha confessato: voleva uccidere gli ebrei

di Giorgio Brescia -


Intorno alle ore 18 di venerdì, nell’area tra l’ambasciata statunitense e il Memoriale dell’Olocausto nel quartiere Mitte di Berlino, una persona è stata gravemente ferita da coltellate. La polizia e i soccorritori erano subito arrivati sul posto con numerosi veicoli di emergenza. Le prime notizie avevano riferito di numerose persone soccorse in preda allo shock per quanto avvenuto.

Nel frattempo la polizia aveva isolato la scena dell’agguato e tutta l’area circostante, procedendo a setacciare la zona alla ricerca dell’aggressore. Al momento non erano emersi specifici riferimenti alle motivazioni del gesto o un collegamento preciso di tipo politico al luogo dell’attentato, che riveste comunque un particolare significato simbolico e per questo è frequentatissimo in ogni ora del giorno da numerosi visitatori stranieri. Un ennesimo episodio di sangue, un ennesimo attentato che insidia la sicurezza urbana in Germania, mentre manca solo un giorno alle elezioni federali che si terranno domenica. Elezioni anticipate a causa della crisi politica che ha portato al crollo della coalizione di governo nel novembre scorso.

Le prime informazioni dal portavoce della polizia Florian Nath, le cui parole erano state riportate dalla Bild: “La vittima è un uomo, le ferite riportate sono state prodotte da un’arma da taglio. Il ferito è in ospedale. Non ci sono ancora informazioni sull’identità dell’uomo in fuga e l’arma del delitto non è stata ancora trovata. L’autore del fatto si è allontanato rapidamente dal posto, come riferiscono i testimoni sentiti dagli investigatori sul posto”.

Dopo poche ore, il fermo dell’aggressore che – è stato precisato – aveva avuto un breve colloquio, forse un litigio con l’uomo che ha aggredito, un turista spagnolo di 30 anni ora ricoverato in gravi condizioni ma non in pericolo di vita in ospedale. Non ritrovata ancora l’arma utilizzata dall’aggressore, forse un coltello o comunque qualcosa di appuntito.

Rimaneva quindi incerto il motivo del gesto in un luogo di alto valore simbolico, a pochi passi dalle 2711 steli di cemento di forma irregolare che ricordano le vittime dell’Olocausto, nel 1999 la risoluzione finale del Bundestag per approvarlo, nel 2005 la realizzazione finale, di 25 milioni di euro il costo complessivo.

AGGIORNAMENTO


Si capovolge il quadro, investigativo sull’attentato che non sembrava riconducibile al luogo ove si è svolto. Voleva uccidere perché nutriva odio verso gli ebrei il 19enne siriano che ieri sera ha aggredito con un coltello un turista spagnolo sui 30 anni nei pressi del Memoriale dell’Olocausto a Berlino. Lo ha confessato lui stesso durante l’interrogatorio, precisando di aver maturato questa decisione da diverse settimane.

Secondo quanto riferito dalla Bild, gli investigatori hanno trovato nello zaino del sospetto aggressore un Corano, un tappeto da preghiera e la presunta arma del delitto, un coltello da caccia. Il giovane – è stato accertato – si è avvicinato alla vittima da dietro e ha cercato di tagliarle la gola. Lo spagnolo è stato ferito gravemente e solo grazie al rapido intervento dei soccorritori e ad un intervento chirurgico d’urgenza a cui è stato sottoposto non è più in pericolo di vita.

Il siriano, identificato come Wassim al-M., era arrivato in Germania nel 2023 senza la famiglia, attraverso la Serbia. Nel luglio dello stesso anno aveva presentato domanda di asilo e a Lipsia era stato preso in carico dall’ufficio per l’assistenza ai minori. Durante l’interrogatorio, avrebbe dichiarato: “Le forze di Assad mi hanno dato la caccia, mi hanno imprigionato e torturato”. Vive in un centro di accoglienza per rifugiati nel quartiere Zentrum-Nord di Lipsia, con circa 230 posti letto. Non è chiaro quando si sia radicalizzato né quando abbia elaborato il suo piano per l’attacco.


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