Esteri

Marcia indietro degli Usa sull’Ucraina anche all’Onu e al G7

di Giuseppe Ariola -


L’America di Donald Trump ha compiuto una netta inversione di rotta sulla guerra in Ucraina, opponendosi alla definizione della Russia come “Paese aggressore” sia nella dichiarazione del G7 sia in una bozza di risoluzione dell’Onu in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa. Questa svolta segna uno dei più clamorosi cambi di posizione della politica estera americana dal dopoguerra. L’inviato speciale USA per il conflitto, Keith Kellogg, ha addirittura annullato una conferenza stampa prevista a Kiev, mentre il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz ha esortato il presidente Volodymyr Zelensky a moderare le sue critiche verso Trump. Al centro della questione vi è anche l’accordo tra Washington e l’Ucraina per lo sfruttamento delle terre rare, che gli Stati Uniti spingono affinché venga firmato rapidamente. Trump, dal canto suo, ha alimentato ulteriormente le tensioni con Zelensky nel corso della Future Investment Initiative a Miami, un evento finanziario sostenuto dall’Arabia Saudita, lo stesso Paese che ha ospitato i primi colloqui tra Stati Uniti e Russia per un possibile cessate il fuoco. Davanti alla platea, Trump ha nuovamente attaccato il leader ucraino, definendolo un “comico di modesto successo” e un “dittatore non eletto”, accusandolo di non indire nuove elezioni. Ha poi aggiunto che Zelensky dovrebbe “muoversi rapidamente se non vuole perdere i territori che gli restano”, perché “la guerra sta andando nella direzione sbagliata”. A bordo dell’Air Force One, Trump ha poi rincarato la dose, sostenendo che i russi “hanno le carte in mano” perché hanno già conquistato molto territorio. Ha inoltre espresso irritazione per il comportamento di Zelensky nei confronti del segretario al Tesoro Scott Bessent, che non è stato ricevuto dal presidente ucraino e che non ha ottenuto la firma sull’accordo minerario. Tuttavia, secondo Reuters, gli Stati Uniti starebbero valutando di riformulare l’intesa, forse in una versione più semplice, ma comunque prima di decidere su un possibile aumento del sostegno militare a Kiev o sulla prosecuzione dei negoziati di pace. L’incontro tra Kellogg e Zelensky, definito “produttivo”, si è concluso con un messaggio distensivo da parte del leader ucraino. Su X, Zelensky ha scritto: “L’Ucraina è pronta per un accordo forte ed efficace di investimenti e sicurezza con il presidente degli Stati Uniti”, sottolineando che il suo team è pronto a lavorare senza sosta per raggiungere risultati concreti. Ha poi ribadito la sua gratitudine per il supporto bipartisan ricevuto dagli Stati Uniti. Nel frattempo, in vista del terzo anniversario della guerra, Washington sta cercando di ammorbidire il linguaggio del G7 e dell’Onu, evitando di etichettare la Russia come “aggressore” e mostrando poca propensione a sostenere una risoluzione che riaffermi con forza l’integrità territoriale dell’Ucraina. Bessent ha anche lasciato intendere che un eventuale accordo di pace potrebbe prevedere un alleggerimento delle sanzioni contro Mosca, ribadendo che gli Stati Uniti sono pronti a modificarle a seconda dell’atteggiamento della Russia ai negoziati. Tuttavia oltre che con G7 e Onu, Washington dovrà fare i conti con l’Europa, che ha adottato un approccio molto più rigido verso la Russia. Un possibile coordinamento tra le due sponde dell’Atlantico potrebbe emergere dalle imminenti visite alla Casa Bianca di due leader chiave per la difesa di Kiev: il presidente francese Emmanuel Macron (lunedì) e il premier britannico Keir Starmer (giovedì). Francia e Regno Unito, infatti, sono gli unici Paesi europei con un arsenale nucleare e un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Macron arriverà negli Stati Uniti proprio mentre i vertici dell’UE e il premier spagnolo voleranno a Kiev per manifestare il loro sostegno all’“Ucraina eroica” nel giorno del terzo anniversario dell’invasione, un segnale che l’Europa potrebbe continuare a seguire una linea più dura rispetto a quella dell’amministrazione Trump.


Torna alle notizie in home