Attualità

Cani pericolosi: un’emergenza sottovalutata?

di Carlo Giovanardi -


Apro la Rassegna Stampa del Senato e leggo un titolo del Corriere della Sera: “Maltrattato ed ucciso, la fine del cane Brian”.

Poiché da tempo mi interesso al fenomeno delle persone sbranate dai cani, ho letto con attenzione l’articolo che spiega come, dopo settimane di ricerche, il cucciolo di cane di tre anni è stato rinvenuto in una fontana pubblica “parzialmente scuoiato, con ferite su tutto il corpo e con alcune piaghe al collo” presumibilmente, continua l’ articolo, prodotte dalla corda utilizzata per legarlo ed evitarne la fuga.

Un episodio di crudeltà inaccettabile e immotivata, “purtroppo rappresentativo di una realtà più vasta” commenta nel pezzo l’On Michele Vittoria Brambilla, Presidente della Lega Italiana Difesa Cani, che ha presentato denuncia e si è rivolto al Presidente della Sicilia Schifani per “arginare l’ ondata di violenze contro gli animali che coinvolge in particolare la Sicilia ed il Meridione”.

Per la verità, come è noto, negli ultimi giorni è stato sbranato dai cani un neonato ad Acerra di Napoli ed un anziano a Bagheria di Palermo, che vanno ad aggiungersi al tragico elenco delle circa dieci persone all’ anno, di cui la metà bambini, che perdono la vita ogni anno in Italia sbranate dai cani, e delle decine di migliaia che devono ricorrere ai medici del Pronto soccorso per gravi morsicature.

Nessuno naturalmente vuole impedire a sette milioni di italiani di convivere con il loro cane, ma si deve avere la consapevolezza che doberman, pitbull, rottweiler ecc sono veri e propri potenziali Killer, come purtroppo i numeri stanno lì a dimostrare.

Bisogna però che gli animalisti più fanatici si mettano in testa che i cani sono cani e non essere umani e che, malgrado tutta l’educazione e l’addestramento a cui vengono sottoposti, non sono in grado di distinguere tra situazioni di vero pericolo e gesti e atteggiamenti male interpretati che portano all’ aggressione e troppo spesso alla morte del malcapitato, uomo o bambino che sia.

Per determinate razze è necessario pertanto determinare regole che per altri animali sono gia’ in vigore per legge.

Tigri, leoni ed elefanti dei Circhi per esempio non possono essere tenuti all’ interno di case ed appartamenti ma in luoghi debitamente attrezzati e sottoposti a continua vigilanza e rigorosi controlli, malgrado che nessuna persona abbia mai  perso la vita nel nostro paese per una loro aggressione.

Qui non si tratta di limitare la libertà di nessuno di detenere animali, ma semplicemente, davanti alle cento persone, di cui circa la metà bambini, che hanno perso la vita  negli ultimi dieci anni a causa di razze di cani feroci ed aggressivi, regolamentarne rigorosamente il possesso.


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