Google paga 326 milioni di tasse eluse, un’altra beffa per l’Italia
In otto anni Google ha versato al Fisco italiano oltre 600 milioni di euro, un dato emblematico che dice per intero lo storico “buco nero” dei mancati versamenti delle tasse da parte delle big tech allo Stato. Google chiude ora un contenzioso tributario con il Fisco italiano versando 326 milioni di euro e la Procura della Repubblica di Milano, che indagava per evasione fiscale sulla Google Ireland Limited, chiede l’archiviazione del procedimento. Lo fa sapere in una nota lo stesso procuratore Marcello Viola.
Nel 2017 la compagnia aveva già concluso un contezioso versando 306 milioni all’Agenzia delle Entrate. La quale ora conferma sostanzialmente che non si è pensato e affinato per tempo il metodo tributario per regolare la condotta di queste multinazionali in Italia. Era partita con il chiedere che Google versasse un miliardo di euro, ora deve ammettere che non sono state violate regole tributarie da Google, e che la “peculiarità della vicenda” continua a far emergere “elementi di incertezza interpretativa”.
La Procura della Repubblica di Milano rimane con un pugno di mosche in mano, non è stato sufficiente il quadro indiziario raccolto dalla Guardia di Finanza dal quale emergeva la possibile configurazione di una infrastruttura tecnologica stabile nel nostro Paese. E sono state accolte alla fine le giustificazioni di Google che ha indicato il suo personale in servizio in Italia come un semplice supporto alle vendite, potendo usufruire peraltro la compagnia di centri dati indipendenti, con una programmazione informatica che fa capo alla sede irlandese.
Dietro l’esito ufficiale del contenzioso tributario annunciato ufficialmente oggi, la sottoscrizione di un accordo riservato risalente al mese di novembre dello scorso anno. Un incasso milionario oggi, il secondo in otto anni, ma una ennesima pagina buia di questa intricata vicenda ove l’Italia risulta facile terreno di operatività per le multinazionali straniere.
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