Eruzione Etna, riapertura parziale dell’aeroporto di Catania
L’Etna ha iniziato una nuova fase eruttiva l’8 febbraio 2025, caratterizzata da colate laviche e attività esplosive. Questa eruzione ha avuto un impatto significativo sul traffico aereo dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa, causando chiusure e dirottamenti di voli.
Dall’8 febbraio, l’Etna ha mostrato un’intensa attività effusiva, con colate laviche che hanno raggiunto quota 1.900 metri. In sei giorni, il vulcano ha emesso circa un milione di metri cubi di lava, con un tasso di effusione medio tra 2 e 3 metri cubi al secondo. Questa attività ha attirato l’attenzione di esperti e appassionati, offrendo spettacoli naturali mozzafiato, soprattutto in contrasto con il paesaggio innevato.
L’emissione di cenere vulcanica ha reso necessarie misure precauzionali per garantire la sicurezza del traffico aereo. Il 16 febbraio, l’aeroporto di Catania ha sospeso i voli in arrivo fino alle 22:30, causando il dirottamento di oltre 20 voli verso lo scalo di Palermo.
Nella mattina del 17 febbraio, l’Unità di crisi ha disposto la chiusura dello spazio aereo a sud-est del vulcano (settore B1) fino alle ore 15:00, con una parziale riapertura per i voli in arrivo. Le partenze dall’aeroporto non hanno subito restrizioni. I passeggeri sono stati invitati a verificare lo stato del proprio volo con la compagnia aerea prima di recarsi in aeroporto.
Le autorità aeroportuali e gli esperti vulcanologi continuano a monitorare attentamente l’evoluzione dell’eruzione. Ulteriori aggiornamenti sulle operazioni aeroportuali e sull’attività vulcanica saranno comunicati tempestivamente per garantire la sicurezza dei passeggeri e del personale.
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