A Monaco arriva Vance: “C’è un nuovo sceriffo in città”
“C’è un nuovo sceriffo in città”: così, indicando Donald Trump, si è presentato alla Conferenza di Monaco il suo vice Jd Vance. Che è arrivato in Germania carico di buone intenzioni. Una su tutte: impartire giusto qualche lezione all’Europa. Che ha strigliato il mainstream politico comunitario: “Milioni di elettori non hanno votato per spalancare le frontiere a chiunque”. E a proposito commenta l’episodio dell’auto che, proprio a Monaco e proprio alla vigilia dell’incontro di oggi, si è schiantata su una folla di lavoratori impegnati in una manifestazione sindacale. “Una storia terribile”, ha dichiarato il vicepresidente Usa, “ma l’abbiamo sentita fin troppo spesso in Europa e, sfortunatamente, fin troppo spesso negli Stati Uniti”. Facendo notare l’identità dell’attentatore, un afghano che stando alle prime risultanze dell’indagine della polizia tedesca avrebbe avuto un movente jihadista, Vance ha tuonato: “Un richiedente asilo, spesso un giovane sui 25 anni già noto alla polizia, guida un’auto in mezzo alla folla e distrugge una comunità. Quante volte dovremo subire queste terribili battute d’arresto prima di cambiare rotta?”. E perciò ha ribadito che “di tutte le sfide urgenti che le nazioni qui rappresentate devono affrontare, credo che non ci sia nulla di più urgente della migrazione di massa”. A cui gli Stati Uniti stanno rispondendo con le deportazioni.
Per Jd Vance, a Monaco, il rischio vero sta in una scollatura nei valori tra Europa e Stati Uniti: “In Gran Bretagna e in tutta Europa, temo, la libertà di parola è in ritirata. A quanto pare, non si può imporre l’innovazione o la creatività, così come non si possono forzare le persone su cosa pensare, cosa sentire o cosa credere. E pensiamo che queste cose siano certamente collegate”, ha affermato il vicepresidente Usa. Che ha replicato secco a chi gli faceva notare l’esuberanza di Elon Musk: “L’America è sopravvissuta alle critiche di Greta Thurnberg per dieci anni, l’Europa può sopportare Musk per qualche mese…”.
Infine il vicepresidente Usa, o meglio il suo staff, ha trovato il tempo per smentire le ricostruzioni del Wall Street Journal circa la possibilità di procedere a clamorose sanzioni contro la Russia se Mosca non avesse accettato le condizioni della Casa Bianca per la pace in Ucraina coinvolgendo, magari, le truppe Usa. “Una fake news bella e buona”, ha affermato su X il portavoce William Martin secondo cui “il vicepresidente non ha fatto alcuna minaccia ma ha solo affermato che nessuno toglierà opzioni al presidente Trump all’inizio di questi negoziati”. Inoltre, il vicepresidente americano ha confermato che, nonostante le differenze, l’Europa resta “un alleato fondamentale” per gli Stati Uniti.
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