La mossa di Trump sull’Ucraina rivela tutta la debolezza dell’Europa
La prima definizione del sostantivo orpello nel dizionario è lega di rame, zinco e stagno, di aspetto simile all’oro, usata per la fabbricazione di oggetti ornamentali di basso prezzo. Tale parola viene usata anche in senso figurato per indicare un’apparenza ingannevole, una bellezza appariscente ma non vera, un’impostura, una finzione.
Da ieri, tra i suoi sinonimi, può essere inserito anche Europa. Gli ultimi dubbi sono stati fugati dalla telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin. Quindici pacchetti di sanzioni, mozioni, risoluzioni, minacce e vertici in tutti i formati possibili, non hanno prodotto praticamente nulla. Meno ancora è stato in grado di ottenere la diplomazia del Vecchio Continente.
Il Cremlino ha fatto sapere che Putin e Trump potrebbero parlare di nuovo per telefono prima di incontrarsi di persona, senza intermediari o conferenze. Per il leader russo la conversazione con il tycoon ha segnato un “punto di svolta tanto grande quanto qualsiasi battaglia” nella guerra in corso. Con il colloquio, secondo il New York Times, l’inquilino della Casa Bianca ha certificato la visione del mondo di Vladimir Putin, ovvero che la Russia e gli Stati Uniti sono due grandi nazioni che dovrebbero negoziare direttamente il destino dell’Ucraina.
A poco servono le crisi isteriche, le prese di posizione postume e i suggerimenti non richiesti di protagonisti mancati e comparse annunciate. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non accetterà alcun accordo bilaterale sul suo destino in sua assenza e ha chiesto che l’Europa abbia un posto al tavolo dei negoziati per la fine della guerra. “Oggi è importante che tutto non vada secondo il piano del (presidente russo Vladimir) Putin, che vuole fare di tutto per rendere i suoi negoziati bilaterali (con gli Stati Uniti)”, ha affermato Zelensky.
La portavoce capo della Commissione europea, Paula Pinho, alla quale evidentemente non hanno spiegato che quello tra i due capi di Stato è un negoziato a due, con possibili decisioni che gli ucraini dovranno accettare riguardo la perdita delle aree del loro territorio occupate dai russi e la marcia indietro sulla futura adesione di Kiev alla Nato, ha parlato dell’inizio di “un processo”.
Pinho, riportando la posizione della presidente Ursula von der Leyen, ha osservato che non può essere deciso “niente riguardo all’Ucraina senza l’Ucraina”, e “qualsiasi pace giusta e durevole deve includere l’Ucraina al tavolo”, “perché la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Ue, e sia l’Ucraina che l’Ue vi appartengono”.
Al partito degli esclusi che provano a fare la voce grossa, si è iscritto il primo ministro britannico Keir Starmer. “Dobbiamo assicurarci che l’Ucraina sia al centro di tutto questo. Non ci possono essere negoziati senza che l’Ucraina ne sia al centro”, ha avvertito Starmer. “È davvero importante che l’Ucraina sia nella posizione più forte possibile, sia che si tratti di discussioni sia che si continui a combattere”, ha aggiunto il premier laburista.
La svolta evocata dal presidente americano Donald Trump ha colto di sorpresa gli alti comandi del Regno Unito, il più stretto degli alleati Nato di Washington. A riferirlo è stato Nicholas Watt, political editor di “Newsnight”, programma di approfondimento della Bbc, raccontando di aver raccolto delle reazioni irritate tra le sue fonti nella Difesa. “Stanno facendo tutto passando sopra la testa di Zelensky. Stanno facendo proprio questo, i bastardi”, ha commentato in maniera rabbiosa una di esse.
Sprezzante il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitrij Medvedev: “La zitella frigida Europa è pazza di gelosia e rabbia. Non è stata avvisata della chiamata Putin-Trump né consultata sul suo contenuto o sulle dichiarazioni successive. Mostra il suo vero ruolo nel mondo e le possibilità di accaparrarsi un marito. Non c’è da stupirsi. Il tempo dell’Europa è finito. È debole, brutta e inutile”.
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