Attualità

Sanremo, “quello che le donne non vincono”

di Angelo Vitale -

Fedez a Sanremo


Questo Sanremo – dice Selvaggia Lucarelli e ripete ogni notte in un Dopofestival sempre più dopolavoro personalistico di Alessandro Cattelan e dei suoi giochini karakoistici piuttosto che difficile palestra ove tirare fuori le viscere di ciò che accade all’Ariston – celebra la restaurazione. Che sarebbe, se abbiamo capito bene, il ripristino dei poteri precedentemente minacciati dicendo addio ad ogni possibile slittamento. Intanto, il suo personale potere di opinionista Lucarelli se lo tiene strettissimo e al riparo da ogni controversia, visto che poche ore fa ha giocato a non dire nulla su Fedez che spesso è stato suo privilegiato bersaglio. L’ex coniuge di Chiara Ferragni, sul palco, sta rafforzando le sue prestazioni ed è finito pure nella top five random della seconda serata.

Gli ascolti calano leggermente, lo share regge per il piacere del dirigente Claudio Fasulo ieri quasi con il cappello di capostazione in testa – come un preciso dirigente del Gruppo Fs – per giustificare con “un guasto tecnico” della messa in onda da Roma il blackout che ci ha rubato 23 secondi dello start dell’eloquio di Carlo Conti.

La regina della serata è per tutti Bianca Balti, a conferma del trend emozioni-sentimenti-commozione. Non vuole parlare del suo cancro, rimane però un interrogativo: siamo proprio sicuri che le regole della scaletta e del festival non avrebbero parzialmente frenato, come sempre accaduto, ogni possibile dirottamento del suo entusiasmo e della sua sfrenata gioia, se ci fossero stati altri al suo posto? Ne sono un sintomo i numerosi passaggi in cui invece Cristiano Malgioglio ha dovuto mordere il freno, stoppato sempre da Conti la cui guida suprema è il “gobbo” cui rivolge sempre il suo sguardo.

Nino Frassica è Nino Frassica, impareggiabile: il surrealismo “casalingo” che piace a tutti. Maltrattato, almeno nel suo outfit e nonostante gli applausi a scena aperta, quel bambino di 6 anni che suona benissimo il pianoforte, una scoperta di Cinzia Th Torrini che lo ha utilizzato per l’infanzia tv di Peppino di Capri. Si dedica alle lacrime anche un bambino che con Alessandro Borghi assiste alla versione b/n della dalliana “Felicità” con la quale si esercita Damiano David prima di completare l’ospitata con la sua hit in inglese.

La vera sorpresa – nonostante i titoli online dei giornaloni che attribuiscono la “sorpresa” ad altri artisti già da tempo noti e spesso in gara a Sanremo – è per ora Lucio Corsi, vedremo se reggerà alla macchina dei voti delle prossime serate. Simone Cristicchi è ormai cristallizzato nella sua posa, martedì da Napoli su Telegram qualcuno aveva scritto che aveva “fatto scendere pure l’acqua del battesimo”.

Nessuno commenta – per carità, che “restaurazione” sarebbe? – “quello che le donne non vincono”: perdono i confronti delle Nuove Proposte con i colleghi Settembre e Alex Wyse le tre giovani in gara: Maria Tomba e il duo Vale Lp-Lil Jolie che ha inalberato cartelli contro la violenza (quotidiana e sotterranea) sulle donne: ” Se non voglio tu non puoi”. Il tema non incuriosisce nemmeno le co-conduttrici del Dopofestival, cosi contente di karaokare mandando a letto un’esausta Marcella Bella.

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