Cpi difesa a spada tratta dal Consiglio Ue
Durante un dibattito nella plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, il ministro polacco per gli Affari europei, Adam Szlapka, ha ribadito il sostegno dell’Unione Europea alla CPI e alla Corte Internazionale di Giustizia (CIG), sottolineando il ruolo cruciale di queste istituzioni nella tutela del diritto internazionale. Parlando a nome della presidenza di turno del Consiglio UE, Szlapka ha denunciato le minacce e le pressioni contro la CPI, pur evitando di menzionare esplicitamente le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. “La CPI svolge un ruolo essenziale nel rendere giustizia alle vittime dei crimini più atroci. È estremamente deplorevole che continui a subire minacce, intimidazioni e pressioni”, ha dichiarato il ministro, ribadendo che qualsiasi attacco contro la Corte, il suo personale e chiunque sia coinvolto nel suo operato è “inaccettabile”. Szlapka ha poi sottolineato che l’Unione Europea attribuisce fondamentale importanza alla protezione del sistema di giustizia internazionale e si impegna a collaborare con tutti i partner globali per garantire l’indipendenza della CPI e il rispetto dello Statuto di Roma. Nel corso del dibattito, diversi eurodeputati hanno criticato il fatto che tre Stati membri dell’UE – Italia, Ungheria e Repubblica Ceca – non abbiano firmato la dichiarazione congiunta dell’ONU a sostegno della CPI contro le sanzioni americane. L’eurodeputata spagnola Raquel Garcia Hermida-van der Walle, del gruppo liberale Renew, ha sollevato la questione con un intervento diretto: “Alcuni Stati membri dell’UE stanno tollerando le misure di Trump contro la CPI. Vorrei due risposte chiare dalla presidenza del Consiglio UE: uno, intendete fare una reprimenda diretta agli Stati membri che minano il diritto internazionale? Due, la vostra presidenza sosterrà in modo incondizionato e unanime la CPI nelle prossime conclusioni del Consiglio Affari Esteri?.” Szlapka, nella sua replica conclusiva, ha riaffermato il sostegno dell’UE ai tribunali internazionali, definendolo una misura dell’impegno europeo per la giustizia e la responsabilità internazionale. Tuttavia, ha evitato di rispondere direttamente alla domanda sui tre Stati membri che non hanno aderito alla dichiarazione ONU. “Il nostro sostegno ai tribunali internazionali è una priorità e la presidenza di turno del Consiglio UE non risparmierà sforzi per rafforzarlo nei mesi a venire”, ha dichiarato. Alla fine del dibattito, Garcia Hermida-van der Walle ha ripreso la parola per invocare un punto d’ordine, lamentando la mancanza di una risposta diretta da parte della presidenza del Consiglio UE. “È buona norma in questa Camera che il Consiglio UE e la Commissione rispondano effettivamente alle domande dei parlamentari. Mi dispiace dire che non ho ricevuto una risposta chiara”, ha affermato. Tuttavia, la presidenza della plenaria ha chiuso la discussione senza concedere nuovamente la parola al ministro polacco, sostenendo che, secondo il regolamento del Parlamento europeo, la deputata spagnola non aveva diritto a un ulteriore intervento. L’episodio ha evidenziato le tensioni interne all’UE sulla questione della CPI e il delicato equilibrio diplomatico che la presidenza polacca cerca di mantenere tra il sostegno alla giustizia internazionale e le divergenze tra gli Stati membri sulle sanzioni statunitensi. Resta da vedere se il tema verrà affrontato nelle future discussioni del Consiglio Affari Esteri, come richiesto da diversi eurodeputati.
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