Quattro donne uccise: storie di uomini violenti e bugiardi
Storie di uomini violenti, bugiardi, arroganti. Storie di uomini che uccidono le loro donne, in una scia di sangue senza fine. Una piaga sociale che rischia di farci scrivere sempre le stesse parole, ma non ci rassegniamo e come ha ribadito ieri il premier spagnolo Pedro Sanchez, dopo l’ennesimo femmincidio nella penisola Iberica, “anche una sola vittima sarebbe già troppo, perché la violenza non cessa, perché non sempre arriviamo a tempo e riusciamo a evitare l’epilogo più tragico”. Tre femminicidi e una ragazza 15enne, Nora, uccisa con una miscela fatale di droga dal suo presunto pusher, finito in carcere per il delitto colposo, ripropongono nel nostro Paese un tema purtroppo sempre attuale. Colpisce nel caso della baby sitter Jhoanna e dell’impiegata Eleonora che non c’era stato alcun segnale premonitore, tanto che i loro cari si ripetono l’inconsolabile domanda: “Com’è potuto succedere?”
NESSUNA LITE A FIRENZE -Sono attoniti e sgomenti i congiunti del 37enne architetto fiorentino Lorenzo Innocenti, che a Rufina sabato ha accoltellato alle spalle la 34enne compagna Eleonora Guidi, mentre preparava il caffè, e poco dopo si è trovato al cospetto del padre Alessio, che abitando nell’appartamento attiguo a quello del figlio, quando ha sentito le urla della nuora è andato a vedere quello che succedeva. “Lorenzo non mi aveva mai dato problemi, anzi, era un ragazzo modello – il genitore ha spiegato in lacrime ai carabinieri -, come può avere fatto una cosa così terribile? Quando me lo sono trovato davanti insanguinato col coltello in mano che mi faceva il gesto di tagliarsi la gola l’ho disarmato, ma lui ha continuato a scappare”. Il killer è salito al secondo piano dello stabile e si è gettato nel vuoto da un’altezza di 7,5 metri. Adesso è ricoverato in gravi condizioni ed è piantonato. Ieri in rianimazione è stato estubato e appena potrà essere interrogato dagli investigatori sarà chiamato a spiegare il motivo del folle gesto. La comunità è sconvolta e i carabinieri sperano di trovare qualche indizio dall’analisi dei cellulari della coppia che aveva un bimbo di appena 18 mesi.
PABLO IL BUGIARDO – Invece, per giorni il salvadoregno Pablo Gonzales Riva di 48 anni ha sostenuto la bugia che la convivente Jhoanna Nataly Quintanilla Valle era scomparsa tra il 24 e 25 gennaio dal loro miniappartamento situato in piazza Daini a Milano. La messinscena è durata fino alla fine della scorsa settimana quando dopo averlo convocato in caserma e avergli contestato le contraddizioni del suo racconto, e avergli sottoposto le immagini riprese da una telecamera del suo allontanamento da casa con un borsone dentro il quale con ogni probabilità c’era la vittima, non ha retto al peso della menzogna ed ha confessato il femminicidio. Ieri il gip Anna Calabi ha convalidato il fermo per il pericolo della fuga a Lisbona ed ha specificato nel provvedimento che devono essere svolti approfondimenti per capire se davvero la morte della collaboratrice domestica è avvenuta durante un gioco erotico, come ha sottolineato Gonzales Rivas, e per fugare i dubbi dall’eventuale presenza di altre persone al momento del decesso. “Non volevo ucciderla ed è stata una disgrazia”, ha sostenuto il compagno, aggiungendo che le avrebbe spezzato il collo con “una mossa secca”.
CINZIA E NORA -L’uccisione di Cinzia D’Aries, 51 anni, per mano l’altra mattina a Venaria Reale (Torino) del marito invalido psichiatrico Pietro Quarticcio, invece era in qualche modo annunciata. Più volte, sostiene una conoscente, l’uomo avrebbe detto “quella l’ammazzo”, sebbene la donna non avesse mai presentato denunce. L’ha ammazzata a c oltellate. Invece, per la morte della 15enne veronese Nora Jlassi i carabinieri hanno arrestato l’altro giorno un 34enne nordafricano che a San Bonifacio le avrebbe somministrato della sostanza stupefacente. “Le hanno messo anche del metadone in un bicchiere e gliel’hanno iniettato nel braccio e nel collo, e poi l’hanno legata”, ha raccontato la madre.
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