Attualità

Nel terziario 260mila posti di lavoro che nessuno vuole

di Angelo Vitale -


Trovare manodopera qualificata è sempre più difficile, Confcommercio sottolinea il calo demografico e la mancanza di profili adeguati tra le cause e guarda all’ampio serbatoio degli immigrati dei quali chiede la formazione; nel 2025, i settori del commercio, della ristorazione e dell’alberghiero non riusciranno a trovare 258mila lavoratori, posti vuoti che aumentano (+4% rispetto all’anno scorso) e che pongono pure il classico interrogativo: manca la formazione di profili adeguati o questi comparti, ove da decenni sono segnalati lavoro nero e sfruttamento, non attraggono più i lavoratori?

Tra le figure professionali più difficili da reperire nel commercio, i commessi professionali nell’abbigliamento) e figure specializzate. macellai, gastronomi, addetti al pesce nel dettaglio alimentare; camerieri di sala, barman, cuochi e pizzaioli, gelatai nella ristorazione, cuochi, camerieri e addetti alla pulizia e al riassetto delle camere nell’alberghiero.

Confcommercio punta il dito contro il calo demografico nelle fasce più giovani della popolazione (-4,8 milioni tra il 1982 e il 2024 nella fascia di età 15-39 anni), un deficit di professionalità in questi profili, la ridotta disponibilità alla mobilità territoriale. E fa partire l’abitale richiesta di supporto alla formazione e di rafforzare il legame fra formazione-istruzione e tessuto produttivo. Un’altra grande e storica impasse in queste dinamiche. Solo con la sperimentazione – spesso gravata dall’assenza di precisi corsi di studi orientati al lavoro – affrontata dal mondo della formazione e delle imprese.

Sul merito, Confcommercio confida nel rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro nel terziario – il più diffuso in Italia, riguardando 2 milioni e mezzo di posti di lavoro del commercio e dei servizi – ove rileva che sia stato svolto “un importante lavoro di ristrutturazione della classificazione del personale proprio per meglio inquadrare, secondo le istanze del mercato, le professionalità impiegate nelle aziende che applicano il contratto”.


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